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Quando arrivò Maria Luigia

Ghota celebra l’ingresso della sovrana nella città ducale

Stefano Luppi

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La XIII edizione della ormai tradizionale manifestazione fieristica biennale Gotha, che si svolge ai padiglione di Parma Fiere dal 12 al 20 novembre, quest’anno è concomitante con le celebrazioni per il duecentesimo anniversario dell’arrivo della duchessa Maria Luigia a Parma (1816). Per questo tanti appuntamenti collaterali (artistici e gastronomici) saranno dedicati alla regnante, all’epoca particolarmente amata dalla popolazione.

Previsto il progetto «West Art City» che ha preso avvio a Jinan, in Cina, nello scorso agosto con la «Città dell’Arte». Esposti una serie di lavori di Xu De Qi, reduce dalla 56ma Biennale di Venezia e da una personale al West City Times International Museum of Art di Jinan. La seconda artista, Zhang Hong Mei, nel 2015 ha esposto anch’essa alla Biennale veneziana e sarà affiancata dallo scultore Armando Riva. «Quest’anno le gallerie che abbiamo scelto tra le italiane e le estere, spiega Gloria Oppici, brand manager di Gotha, sono in tutto settanta, collocate negli stand del padiglione 3 dell’Expo di Parma.

Abbiamo realizzato un percorso ricco di fascino, grazie a proposte diversificate per epoche e aree geografiche, con l’obiettivo di mantenere un livello dei prezzi abbordabile da un’ampia fascia di appassionati e collezionisti». In fiera saranno presenti alcuni oggetti di decoro e oreficeria come il grande candelabro parigino a foggia di cariatide in bronzo dorato di fine Sette-inizi Ottocento, firmato dalla manifattura Thomire, proveniente da un castello francese e presentato da Antichità Guagenti di Milano. Di Robert Gerrard, gioielliere ufficiale della corona inglese della regina Vittoria, presentato da Vetri Maurizio di Firenze, è invece un centrotavola in argento realizzato nel 1861. Di rilievo è anche una pendola Luigi XVI in bronzo cesellato e dorato al mercurio firmata dal parigino Schmidt (La Pendulerie, Milano). Da notare due oggetti antichi presentati rispettivamente da Elisabetta Tomei di San Marino e Torta Giulio Antichità di Roma: si tratta nel primo caso di una croce processionale da Sulmona, XIV secolo, realizzata in argenti e smalti e nel secondo di una scatola arabo-normanna realizzata in Sicilia nei secoli XII-XIII.

Gli appassionati di mobili troveranno presso lo stand Giglio Pasquale di Milano una coppia di commode à vantaux impiallacciata in mogano e intarsiata in altri legni da Giuseppe Maggiolini a inizio Ottocento: il fronte dei pezzi presenta un’anta decorata da un medaglione centrale raffigurante il motivo delle Colombe di Plinio e ai lati due grifoni alati con code terminanti in tralci fioriti. C’è naturalmente anche pittura al Gotha, ad esempio l’olio del 1899 «La mattina del giorno di festa» di Raffaello Gambogi, presentato da 800/900 Artstudio di Livorno oppure da Tornabuoni Arte di Firenze «Quinta di teatro», una tecnica mista su carta del 1942 di Marino Marini. Per chi apprezza le curiosità, un rarissimo divano-scultura in legno e metallo rivestito in pergamena firmato Bugatti (Torino 1902) esposto da Academia Ikon Rus’ di Montichiari (Bs). Oppure, proveniente dal Giappone e visibile nello stand Dame e Cavalieri di Milano, il settecentesco «Suji-bachi kawari kabuto», casco in ferro di epoca Momoiama (fine XVI-inizi XVII secolo) trasformato in epoca Edo in Kawari (XVIII secolo).

Stefano Luppi, 10 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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