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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliLa letteratura artistica dal 1740 al 1820, oggetto del volume di Chiara Savettieri nella collana curata da Antonio Pinelli «Le fonti per la storia dell’arte», affronta un cruciale momento, tra Neoclassicismo e Romanticismo, sullo sfondo di mutamenti del pensiero e della storia. Nella prima parte del libro sono analizzati, suddivisi in tredici sezioni cronologiche e tematiche, gli aspetti salienti di quell’epoca complessa.
Si parte quindi dai fondamenti della storia dell’arte (il rapporto con la natura, dall’arte come imitazione all’arte come creazione, l’estetica del frammento, le forme del bello) alla nascita e allo sviluppo dell’estetica, che proprio allora si definisce quale disciplina autonoma, dai dibattiti sulla fusione o separazione delle arti, alle teorie architettoniche (dalla capanna primitiva all’architettura seppellita e delle ombre), dalla definizione dei generi artistici al culto dell’antico, senza dimenticare la ricerca delle origini col fascino per il selvaggio o il revival del Medioevo.
Capitolo importante è anche quello dedicato alla Rivoluzione francese, per poi procedere trattando dell’insegnamento dell’arte nelle accademie e con l’analisi della nascita del concetto di patrimonio artistico e quindi di rapporto col pubblico; infine le ricadute della rivoluzione industriale nelle relazioni tra scienza e tecnica. A queste acute analisi, nutrite di un’approfondita disanima delle fonti, segue poi l’antologia critica, suddivisa anch’essa in tredici sezioni corrispondenti.
Nella selezione non certo facile da compiere in una così ricca messe di scritti teorici e di corrispondenze tra artisti e committenti o amici, Savettieri inserisce testi imprescindibili, introducendo anche alcuni preziosi passi poco noti e inediti e facendo emergere quanto molteplice, sfaccettato e quindi sfuggente, nella sua complessità a facili classificazioni, sia questo periodo storico.
Dal Neoclassicismo al Romanticismo,
di Chiara Savettieri, 776 pp., Carocci editore, Roma 2021, € 52

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