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Particolare della Domus delle Colonne dopo il restauro © Riproduzione riservata

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Particolare della Domus delle Colonne dopo il restauro © Riproduzione riservata

Qui possiamo ancora studiare quello che a Roma non è più visibile

Concluso il restauro della Domus delle Colonne, inizia quello delle Terme del Nuotatore, le più antiche della città

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Arianna Antoniutti

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Nella Regio V di Ostia Antica, poco distante dalla piazza del Foro, si trova l’elegante Domus delle Colonne, edificio residenziale di età tardoantica. Sorta come struttura commerciale in epoca severiana, nella prima metà del III secolo d.C. venne modificata in domus, per poi subire una profonda ristrutturazione nel IV secolo d.C. Cuore dell’edificio è il cortile porticato centrale, attorno al quale si aprivano le sale di rappresentanza, mentre al piano superiore erano le stanze a carattere privato. Il crollo di una porzione del pavimento mosaicato del cortile ha reso necessario un intervento conservativo d’urgenza, da poco concluso. Il cedimento di un antico condotto fognario aveva fatto sprofondare un’estesa porzione del mosaico pavimentale, al momento del crollo coperto da un interro protettivo.

L’intervento ha visto, per il Parco Archeologico di Ostia Antica, Cinzia Morelli come responsabile del procedimento, Antonella Docci progettista e direttore dei lavori, e Daniela Tarica direttore operativo. Dopo aver ricostruito la copertura in laterizi della fogna collassata, si è provveduto al riallettamento delle tessere bianche del mosaico, decidendo poi di intervenire anche sulla restante parte del pavimento, con rimozione della vegetazione infestante, restauro della fontana del cortile e della vasca a doppia abside. «A Ostia, nei dettagli, troviamo la storia nella storia», dice Docci. Infatti, durante il restauro del pavimento sono tornate visibili interessanti tracce di riuso, come iscrizioni funerarie e frammenti architettonici, posizionati, tra le tessere musive, nel corso di restauri antichi.

Spostandosi sul fondo del cortile, l’intervento è stato poi esteso anche al tappeto musivo del corridoio che separa il cortile stesso da un secondo ambiente, identificato come tablino o triclinio. «Ostia è un abaco per tutte le città antiche, che ci consente di conoscere l’architettura del mondo romano, soprattutto in relazione all’edilizia residenziale. Qui possiamo studiare ciò che a Roma non è più visibile», aggiunge Morelli. Mentre l’auspicio, ora, è di poter proseguire nel recupero dell’intero pavimento del tablino/triclinio, è iniziato il restauro conservativo delle Terme del Nuotatore, le più antiche della città. Proprio qui tra il 1965 e il 1975 venne condotto, per la prima volta in Italia, sotto la direzione di Andrea Carandini, uno scavo con il metodo stratigrafico.

Le terme, costruite in età flavia, prendono il nome del motivo decorativo della sala del frigidarium, in cui si conservano brani di scene con soggetto marino: un nuotatore e due appendici caudali di creature marine. L’impianto presenta un’area destinata alla palestra, a nord le zone di servizio con un cortile, gli impianti idrici e la grande cisterna monumentale. Lo spazio centrale era invece occupato dalle sale termali. «L’intervento, spiega Tarica, è finalizzato all’integrità materiale e al recupero dei manufatti, alla protezione e alla trasmissione dei loro valori culturali. Sono previste operazioni di messa in sicurezza dei mosaici, disinfezione e rimozione delle patine biologiche con applicazione di biocida, rimozione meccanica e manuale degli organismi devitalizzati, ristabilimento dell’adesione del nucleus e degli strati preparatori. Si procederà poi con il ristabilimento della coesione della pellicola pittorica sulle pareti dipinte e dell’intonaco all’adesione del supporto murario. Lacune e fessurazioni saranno reintegrate tramite stuccature di profondità e di superficie».

Particolare della Domus delle Colonne dopo il restauro © Riproduzione riservata

Arianna Antoniutti, 13 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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