Autori vari
Leggi i suoi articoliRiceviamo e pubblichiamo una lettera firmata da 67 storici dell’arte e addetti ai lavori.
In merito all’intervista di Chiara Dino a Eike Schmidt, pubblicata nel «Corriere fiorentino» del 14 settembre scorso, in qualità di artisti, intellettuali, critici e storici dell’arte, ma anche di semplici cittadini, vogliamo esprimere il nostro disagio riguardo a quanto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, sul quale circolano le voci di possibile candidatura a sindaco proposto da FdI, ha formulato nei confronti del direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti.
Precisiamo che la nostra lettera non vuole essere una difesa di Risaliti, il quale ha già replicato a Schmidt nell’intervista di Elisabetta Berti su «La Repubblica» del 15 settembre. La disputa è solo uno spunto, seppur serio, per un appello che – ci teniamo a sottolinearlo – non è il frutto di uno schieramento politico, è indipendente dalle contrapposizioni dei partiti, ma esprime la necessità di riportare il dibattito culturale di una città come Firenze su un altro piano e un tono diverso da quello da social network al quale siamo stati abituati negli ultimi anni.
Nel suo attacco a Risaliti, Schmidt ha di fatto formulato, con la scusa di avere a cuore gli indirizzi dell’arte contemporanea in città, un attacco allo schieramento politico di Dario Nardella, che lo ha però portato ad affermazioni che molto sorprendono da parte di un rappresentante di una istituzione del Ministero. Infatti, prima di lanciarsi in campagna elettorale, Schmidt dovrebbe forse aspettare di lasciare il suo mandato di direttore di un museo pubblico, alla cui direzione è peraltro giunto grazie al ministro del Governo precedente Dario Franceschini (oltre a esser stato riconfermato nel 2022 per il secondo mandato, presidente del Fec, Fondo Edifici di Culto, con un incarico retribuito dal Ministero degli Interni). E a questo punto, ci chiediamo se, dato lo spirito italico vigente, potrebbe mutare il suo nome in Italo Svevo (il cui nome era Aron Hector Schmitz).
Tornando all’intervista, molto stupisce leggere che Schmidt, senza esser stato invitato a farlo, abbia disquisito su quanto il direttore del Museo Novecento prenda come stipendio. Giudicare lo stipendio di un collega è qualcosa che, in uno Stato dignitoso, prevederebbe il richiamo del Ministro dei Beni culturali.
Vi sono poi affermazioni quantomeno curiose sul piano «scientifico culturale». Nel paragonare l’attività del Museo Novecento a Palazzo Strozzi, Schmidt accusa Risaliti di organizzare mostre blockbuster (ci chiediamo se ritenga Giulio Paolini o Cecily Brown, per citare due nomi di generazioni diverse, artisti che rientrino in questa categoria); la giornalista replica allora ricordando a Schmidt che è semmai palazzo Strozzi a puntare su grandi nomi. A quel punto il direttore risponde che nello spazio della Strozzina si fanno, però, «mostre di ricerca». Ci chiediamo allora da quanti anni Eike Schmidt non metta piede alla Strozzina, poiché dalla partenza di Franziska Nori nel 2014, quegli spazi accolgono perlopiù prolungamenti della mostra che si tiene al piano superiore.
Ricordiamo invece al direttore degli Uffizi che l’attività di Risaliti nel museo annovera progetti che prevedono sempre in contemporanea proposte diverse: esposizioni di artisti della collezione permanente del museo, quella di Alberto Della Ragione (Mario Mafai, Filippo De Pisis, Lucio Fontana etc…). Collezione che forse Schmidt poco ricorda nella sua ricchezza, se afferma che le uniche opere d’arte del Novecento a Firenze si possono vedere solo nel museo privato di Roberto Casamonti. Gli artisti del Novecento sono spesso occasione di confronto con artisti dell’oggi, di generazioni differenti, come nel caso, per De Pisis, di Giulio Paolini e Luca Vitone. Vi sono poi le mostre di artisti del XX secolo, come è nella missione del museo, quali Piero Manzoni, Emilio Vedova, Vincenzo Agnetti o Fabio Mauri o iniziative attente alle presenze nel territorio, quali Maurizio Nannucci, Marco Bagnoli, Remo Salvadori, Paolo Parisi, Riccardo Guarneri, Massimo Nannucci, Francesca Banchelli, Emanuele Becheri, Giulia Cenci, Vinicio Berti, Francesco Carone, Paolo Masi; mostre di artisti stranieri celebri, ma non certo block buster, da José Davila a Ulla Von Brandenburg, da McArthur Binion a Allan Kaprow e tantissime giovani proposte, da Rebecca Moccia a Elena Mazzi, oltre a uno sguardo sul mondo dell’architettura (da Leonardo Ricci a Michele de Lucchi, da Mario Cucinella a Adolfo Natalini etc..). Basta d’altronde consultare il sito del museo, dove è anche documentata l’attività di conferenze, convegni e proiezioni di film che il museo svolge. Il tutto con risorse provenienti in gran parte da fundraising.
In conclusione, al di là di queste pur necessarie puntualizzazioni e senza entrare qui invece nel merito dell’operato di Eike Schmidt, auspichiamo che Firenze ritrovi la dignità di dibattito culturale andato smarrito nelle sedi specifiche, coinvolgendo anche le istituzioni universitarie tanto denigrate dalla nuova concezione del museo-azienda. La presente lettera muove dal desiderio di uscire da una logica di opposizione e di concorrenza a colpi bassi fra le istituzioni culturali cittadine, che dovrebbero invece lavorare insieme per rendere più alto e complesso il livello di una città ormai solo dominata dai turisti. E, proprio in questo lavoro comune, renderla più vivibile.
I firmatari:
Margherita Abbozzo, artista, storica dell’arte e docente
Mara Amorevoli, giornalista
Franco Ancillotti, architetto
Laura Andreini, architetto e docente della Facoltà di Architettura di Firenze
Marcella Anglani, storica dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Francesca Banchelli, artista
Marco Bazzini, storico e critico d’arte
Chiara Bettazzi, artista
Domenico Bianchi, artista
David Bianco, storico dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Lorenzo Bruni, storico dell’arte, curatore e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Serena Burgisser, Project Manager European University Institute, Firenze
Christian Caliandro, storico dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Marcella Cangioli, storica dell’arte e presidente Associazione Città Nascosta, Firenze
Silvia Cangioli, storica dell’arte
Francesco Carone, artista
Laura Cherubini, storica dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Saretto Cincinelli, curatore
Guido Ciompi, architetto
Massimo Ceccherini, imprenditore
Tommaso Casini, storico dell’arte e docente alla Università IULM, Milano
Serena Conti, artista e vide direttrice Accademia di Belle Arti di Firenze
Bettina Della Casa, direttrice Fondazione Paolini e curatrice
Daniela De Lorenzo, artista
Ilaria Della Monica, storica dell’arte
Luca Dini, presidente Fabbrica Europa
Giacinto Di Pietrantonio, critico, curatore e docente Accademia di Belle Arti di Brera
Carlo Falciani, storico dell’arte, curatore e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Raffaella Fanfani, architetto
Tiziana Frescobaldi, collezionista
Letizia Fuochi, cantautrice e storica
Alessandra Galletta, autrice e regista
Giulia Gueci, storica dell’arte e docente
Giovanni Iovane, storico dell’arte e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Stefano Karadjov, direttore Fondazione Musei Brescia
Nicoletta Leonardi, storica dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Brera di Milano
Sylvie Levantal, storica dell’arte, Associazione Città Nascosta, Firenze
Laura Lombardi, storica dell’arte, docente Accademia di Belle Arti di Firenze, giornalista
Lucia Mannini, storica dell’arte, curatrice e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Max Mondini, artista
Sandro Mussida, artista e curatore
Massimo Nannucci, artista
Arabella Natalini, storica dell’arte
Paola Nicita, storica dell’arte e docente
Giancarlo Norese, artista e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Marco Paoli, fotografo
Giulio Paolini, artista
Paolo Parisi, artista e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
pantani-surace, artisti e docenti Accademia di Belle Arti di Firenze
Alberto Pecci, imprenditore e collezionista
Alessandra Pecci, archeologa
Giovanna Pecci, architetto
Roberta Pecci, imprenditrice
Sibilla Pierallini, archeologa e docente
Susanna Ragionieri, storica dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Olivia Salvadori, artista e curatrice
Paola Salvadori, collezionista
Rebecca Salvadori, artista e curatrice
Riccardo Sandiford, musicista
Giandomenico Semeraro, storico dell’arte e docente Accademia di Belle Arti di Firenze
Emanuela Sesti, storica dell’arte
Bruna Maria Tomasello, storica dell’arte
Cristiana Vannini, architetto
Giorgio Van Straten, scrittore
Stefano Velotti, filosofo e docente all’Università della Sapienza di Roma
Luca Vitone, artista e docente
Regan Wheat, artista e docente
Altri articoli dell'autore
26 idee regalo da sfogliare tra Arte Antica, Arte contemporanea, Arti decorative, Fotografia, Architettura e Musei, Design, Romanzi d’arte, Collezionismo e antiquariato, Viaggi e turismo culturale, Archeologia, Bambini
21 idee regalo da sfogliare tra Arte Antica, Arte contemporanea, Arti decorative, Fotografia, Architettura e Musei, Design, Romanzi d’arte, Collezionismo e antiquariato, Viaggi e turismo culturale, Archeologia, Bambini
Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono i nostri esploratori, gli investigatori di occasioni, eccezioni e stranezze che ogni mese il mercato internazionale dell’arte continua a offrirci
La sostenibilità e l’inclusività nei musei • La Galleria Nazionale dell’Umbria sala per sala • La collezione dei coniugi Jacquemart e André