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Redazione
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È stato ritrovato fuso il bracciale risalente a 3mila anni fa, scomparso dal Museo Egizio del Cairo il 9 settembre. Lo ha annunciato oggi il Ministero dell’Interno egiziano. Soltanto ieri il Ministero delle Antichità e del Turismo aveva dichiarato pubblicamente la perdita del gioiello, decorato con perle sferiche in lapislazzuli, appartenuto ad Amenemope faraone della XXI dinastia (1070-945 a.C.).
Il monile era custodito in una cassaforte del laboratorio di restauro del Museo di piazza Tahrir , in attesa di essere inviato a Roma per la mostra sui «Tesori dei Faraoni» in programma alle Scuderie del Quirinale dal 24 ottobre. Dopo aver istituito una commissione speciale incaricata di verificare se nel laboratorio fossero stati rubati altri manufatti il museo aveva trasmesso le immagini del bracciale alle unità incaricate delle antichità negli aeroporti, nei porti marittimi e nei valichi di frontiera terrestri egiziani, temendo che il prezioso reperto potesse essere spedito clandestinamente all'estero.
Le indagini del Ministero dell'Interno hanno portato a una restauratrice del museo, che dopo aver sottratto il bracciale lo aveva venduto a un gioielliere di sua conoscenza con bottega nel centro della capitale. Da qui il reperto era finito nelle mani di un operaio di una fonderia d’oro e quindi fuso insieme ad altri gioielli per ricavarne un nuovo oggetto. I sospetti sono stati arrestati e i soldi della transazione, il corrispettivo di circa 3.500 euro, sequestrati.
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