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Olga Gambari
Leggi i suoi articoliS’intitola «Io sono Salvo» il libro dedicato all’artista Salvatore Mangione (Leonforte, En, 1947-Torino, 2015), curato dall’Archivio Salvo e pubblicato da Nero Editions con il sostegno dell’Italian Council. Si tratta della prima monografia sull’opera di Salvo, realizzata in forma di autoritratto. «Il titolo è un verso di una sua poesia ed è un’indicazione di quello che volevamo che fosse questo libro, cioè un racconto del lavoro di Salvo attraverso le sue parole e le sue opere», spiega Norma Mangione, figlia dell’artista e direttrice dell’Archivio Salvo.
Nel libro sono pubblicate 400 opere e una selezione dei suoi scritti dal 1961 al 2015, accompagnati da un saggio di Bob Nickas che esplora la ricerca dell’artista a partire dal suo testo Della Pittura, e da quello di Elena Volpato che ne rilegge l’intero percorso dall’esperienza della mostra «Projekt ’74» a Colonia.
In appendice, una cronologia curata da Sara De Chiara ricostruisce la vita dell’artista attraverso la storia delle sue mostre. Un viaggio lungo cinquant’anni, di esperienze che accadono sul paesaggio della storia dell’arte e della cultura, intrecciandosi con le vicende dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale, e del ritorno alla pittura figurativa. Una scelta controcorrente che lo trasformò in un maestro per le giovani generazioni che, negli anni Ottanta del Novecento, resero di nuovo contemporanea la tradizione pittorica.
Il libro traccia un percorso in cui l’arte si fa pratica circolare di linguaggi e culture, di valori comuni che attraversano il tempo, sempre attuali, come nell’iconica opera-lapide del 1971 sulla quale l’artista scolpì 40 nomi di una genealogia di intellettuali: il primo è Aristotele e l’ultimo lui stesso.
Un’opera colta e ironica insieme, figlia di un atteggiamento critico e speculativo che sempre ne contraddistinse la ricerca, guidata dalla curiosità per ogni aspetto della vita.
Leggi anche:
Salvo: «Cerco nella pittura soprattutto l’elemento umano», un’intervista del 1988 di Franco Fanelli per «Il Giornale dell’Arte»

Una foto dell'artista Salvo Mangione
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