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Il Castello di Vincennes. Foto © Philippe Berthé - CMN

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Il Castello di Vincennes. Foto © Philippe Berthé - CMN

Il meglio del Castello di Vincennes

Restaurati il grandioso torrione medievale e la Sainte-Chapelle

Luana De Micco

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Dopo 15 anni di restauri anche l’ultima impalcatura è stata smontata dalla Sainte-Chapelle del Castello di Vincennes, alle porte di Parigi. La cappella, in stile gotico flamboyant, fu fondata nel 1379 da re Carlo V, diretto discendente di Luigi IX il Santo, per ospitare le reliquie della Passione e fu costruita su modello della Sainte-Chapelle di Parigi, ma su un solo livello (caratteristiche che le valsero il raro titolo di Sainte-Chapelle).

Attraverso i secoli il sito ha subito i danni del tempo e soprattutto quelli connessi alla storia della fortezza. Il Castello di Vincennes divenne residenza reale nel 1180 con Filippo Augusto e rimase tale sino ai tempi di Luigi XIV che, nel 1656-58, lo volle anche ampliare, affidando a Louis Le Vau la costruzione di due padiglioni. Nel 1661 il re Sole fece esporre nella Sainte-Chapelle le spoglie del cardinal Mazzarino. Quando la corte si trasferì a Versailles, la fortezza divenne prigione di Stato (tra i detenuti illustri il marchese de Sade). Poi, dal 1793, fu trasformata in deposito di armi. La cappella a sua volta fu saccheggiata dai rivoluzionari e nel corso dell’Ottocento subì i danni di esplosioni di munizioni.

Ma il peggio arrivò nell’agosto 1944 quando i soldati nazisti, occupati quei luoghi, fecero esplodere tre depositi di munizioni scatenando un incendio che durò otto giorni. Il colpo di grazia fu inferto alla cappella in epoca recente, nel 1999, quando la violenta tempesta (la stessa che devastò i giardini della reggia di Versailles) «soffiò via» le vetrate della navata.

Un grande cantiere di restauro della Sainte-Chapelle ha preso il via nel 2002, a cominciare dall'interno, con i decori scolpiti e le pitture del XVI secolo. Al termine di questa prima fase, nel 2009 la cappella è stata aperta al pubblico. Nel 2015 i restauratori sono intervenuti sulla facciata occidentale: gli elementi scultorei, molto degradati e instabili, sono stati consolidati e la pietra pulita. La gargolla della punta, 60 kg di pietra rovinati al suolo nel 2009, è stata sostituita, e le vetrate del rosone smontate e restaurate in laboratorio.

Nel 2016-17 si è intervenuti per il recupero delle altre facciate e delle cinque vetrate del coro, sul tema dell’Apocalisse, realizzate nel 1559 da Nicolas Beaurain. Tra le più belle del Rinascimento stando a molti esperti, sono ora protette da un doppio vetro. Infine sono stati consolidati il tetto e l’estradosso della volta (che si potrà visitare per la prima volta). I lavori condotti dal Centre des Monuments Nationaux sono costati 7,8 milioni di euro.

Restaurata la Sainte-Chapelle, il cantiere del Castello di Vincennes interesserà negli anni a venire il ponte levatoio, il barbacane, le mura e il cammino di ronda. Il nuovo calendario non è stato ancora stabilito, ma si può affermare che la parte più spettacolare del castello è stata recuperata.

Tra il 2003 e il 2007 infatti era già stato restaurato il maestoso torrione (alto 52 metri, venne edificato tra il 1361 e il 1367 ed è una delle principali fortificazioni medievali d’Europa), che era chiuso alle visite dal 1996 per gravi problemi strutturali. La struttura portante dell’edificio era stata consolidata con un intervento considerevole e delicato che ha letteralmente salvato il monumento.

Il Castello di Vincennes. Foto © Philippe Berthé - CMN

Luana De Micco, 23 febbraio 2018 | © Riproduzione riservata

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