Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliTorna in presenza, ed è una buona notizia vista la situazione degli Expo fieristici durante quest’anno e mezzo di pandemia, anche Mercanteinfiera, il salone di antiquariato, modernariato, design storico e collezionismo vintage che celebra la sua 40ma edizione dal 2 al 10 ottobre.
Presso il Quartiere fieristico parmense, distribuito su una superficie di 40mila metri quadrati suddivisi tra un migliaio di espositori disposti in cinque padiglioni, si potrà trovare davvero di tutto: dal quadro o scultura di importante attribuzione, dal gioiello di pregio all’oggetto curioso.
Tanti gli oggetti di rilievo annunciati dall’organizzazione, dal cinquecentesco spremigrappoli d’uva lapideo per la liturgia al trumeau del 1740 proveniente dal veneziano Palazzo Gatti Casazza, dal velocipede di fine Ottocento, al proiettore di inizio Novecento, dalla pochette da sera firmata Mario Buccellati, alle fotografie di Henri Cartier-Bresson fino a un paio di Mary Jane di Dolce e Gabbana tempestate di Swarovski.
Estrema varietà degli oggetti a disposizione di appassionati e buyer è del resto la cifra di Mercanteinfiera, come pure dalle due rassegne collaterali, dedicate rispettivamente al mondo della cravatta e alla storia del videogame. La prima, «La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta» espone disegni e 40 oggetti ed è in collaborazione con il Museo della Seta di Como e altri enti; la seconda, «Back to the games», è organizzata con Fondazione Cineteca di Bologna e l’associazione Bologna Nerd e rievoca giochi «antichi» come Asteroids, Space Invaders e Super Mario Bros. Mercanteifiera ha anche un marketplace online.

Cofanetto a rosette del XIV secolo raffigurante un baccanale
Altri articoli dell'autore
In occasione dei 90 anni dell’artista milanese, nel museo newyorkese sono stati riuniti oltre 30 lavori che permettono di comprendere il suo sperimentalismo continuo e spesso immaginifico
Nel Museo Civico San Domenico di Forlì oltre 200 opere, dal Medioevo a Bill Viola, da Tintoretto a Marina Abramovic, tracciano la storia dell’autoritratto
Tra le tante tipologie presenti, dai mobili ai gioielli, dai disegni e stampe agli oggetti di ogni epoca, nella fiera emiliana emergono i dipinti di Guercino, Gandolfi e Da Reggio
A Bologna, una doppia personale mette in dialogo la produzione plastica dei due artisti che utilizzano il medium scultoreo per interrogarsi sulla condizione esistenziale umana