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Uno dei tre frammenti scultorei del Partenone nella collezione dei Musei Vaticani, che raffigura parte della testa del cavallo che tira il carro di Atena. Cortesia dei Musei Vaticani

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Uno dei tre frammenti scultorei del Partenone nella collezione dei Musei Vaticani, che raffigura parte della testa del cavallo che tira il carro di Atena. Cortesia dei Musei Vaticani

Storica restituzione: i frammenti vaticani del Partenone tornano in Grecia

La decisione di papa Francesco di restituire al capo della Chiesa greco-ortodossa i tre reperti marmorei custoditi presso il Museo Gregoriano Profano arriva tra le crescenti pressioni sul British Museum perché faccia lo stesso

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Arianna Antoniutti

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Secondo il quotidiano ateniese «Ta Nea», sarebbero in corso trattative segrete fra British Museum e autorità greche per la restituzione dei fregi del Partenone. Mentre le negoziazioni sembrerebbero a un punto di svolta, il Vaticano ha già preso un’inaspettata e storica decisione: papa Francesco I «quale segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità, si legge nel comunicato diramato dalla sala stampa della Santa Sede, ha deciso di dare a Sua Beatitudine Ieronymos II, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, i tre frammenti del Partenone, da secoli custoditi con cura presso le Collezioni Pontificie e nei Musei Vaticani».

La restituzione dei frammenti era già stata domandata nel 2006, senza successo, dall’allora Arcivescovo di Atene, Christodoulos, a papa Benedetto XVI. Ora, a distanza di sedici anni, la richiesta è stata accolta e i tre reperti custoditi presso il Museo Gregoriano Profano torneranno in Grecia. Nel gennaio di quest’anno, il Museo archeologico regionale A. Salinas di Palermo aveva riportato ad Atene il cosiddetto Frammento Fagan con un prestito di quattro anni, in seguito «sdemanializzato» e ceduto sine die al Museo dell’Acropoli.

Lo stesso museo accoglierà i frammenti vaticani, giunti nelle collezioni pontificie nel corso del XIX secolo e la cui pertinenza alla decorazione scultorea del Partenone venne riconosciuta in momenti diversi. Non si conoscono le vicende relative all’acquisizione dei tre lacerti in marmo pentelico che rappresentano, rispettivamente, una testa di fanciullo, un volto maschile barbato e una testa di cavallo.

Negli anni Venti del Novecento, lo stesso Walther Amelung che aveva scoperto la provenienza del Frammento Fagan dal fregio orientale del Partenone, studiando i depositi dei Musei Vaticani, identificò la «testa giovanile con vassoio» come pertinente al fregio della cella del tempio. È una figura di skaphephoros, portatore delle focacce offerte ad Atena durante le Panatenee. La testa maschile barbata, invece, è riferibile a una centauromachia, da una delle metope del lato meridionale dell’edificio. Negli anni Trenta del secolo scorso, infine, Hermine Speier ascrisse la frammentaria testa di cavallo al fronte occidentale del Partenone quale parte della quadriga di Atena.

La notizia della restituzione dei marmi da parte del Vaticano, è stata accolta favorevolmente dal Sottosegretario per la Cultura Lucia Borgonzoni: «Da papa Francesco grande sensibilità. Mi auguro che altri Stati possano presto seguire l’esempio dell’Italia e del Vaticano».

Uno dei tre frammenti scultorei del Partenone nella collezione dei Musei Vaticani, che raffigura parte della testa del cavallo che tira il carro di Atena. Cortesia dei Musei Vaticani

Arianna Antoniutti, 19 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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