ERETICI E PROFETI
L’eclettico scrittore e attore si presenta, per beneficenza, come fotografo: «Nell’arte il messaggio vive nel rapporto tra il creatore e l’oggetto creato. È come per un libro: se quello che scrivi è sentito più che pensato, allora “arriva”»
La sensazionale conversione di una «gura» delle vendite di moda degli ultimi cinquant’anni che ora apre un negozio «per disintossicarci»
«È la distribuzione che tiene in piedi l’editoria e noi dobbiamo rendere meno empirico il lavoro dei librai. L’arte? È la carta assorbente del dolore. Me lo ha insegnato mio fratello Fabio»
«Quando i turisti scoprono che la città che stanno visitando non è altro che una gigantesca struttura fatta per loro e tutte le attività creative sono scomparse, la città è morta». Il più autorevole dei nostri storici dell’arte a ruota libera: l’ambiguità del «centro storico», le colpe degli architetti, il pericolo della museificazione e del «presentismo»
Nata in una famiglia di imprenditori, ora è scrittrice, poetessa, mecenate e «Ambasciatrice di buona volontà» per l’Unesco. Impegnata, tra l’altro, per la rinascita dei borghi marchigiani terremotati, mette in guardia sui rischi del «turistificio» e ritiene che «la cultura, se non è accoglienza, è soltanto un esercizio di stile»