Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliNon ha usato mezzi termini o sfumature Roberto Cingolani (Milano, 1961), ancora per poco a capo del Ministero della Transizione ecologica (Mite), commentando, a pochi giorni dal voto, i pareri negativi espressi dalle Soprintendenze alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. «Comprendo l’importanza del paesaggio, ha detto, ma trovo stucchevole dire che il paesaggio è nella Costituzione. In questo momento che cos’è prioritario: l’emergenza energetica, la tenuta industriale del Paese o il paesaggio?».
Il tema è molto complesso, quanto mai attuale e pressante, e il nuovo ministro del Mite sarà sicuramente chiamato ad affrontare la questione in maniera prioritaria. Il Ministero della Transizione ecologica è l’organo di Governo preposto all’attuazione della politica ambientale, nato nel 2021 a seguito della ridenominazione del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Il Mite ha elaborato un «Piano per la transizione ecologica» che, in coerenza con le linee programmatiche del Pnrr, prevede un completo raggiungimento degli obiettivi nel 2050, e che ha nella decarbonizzazione e nelle energie rinnovabili uno dei principali obiettivi strategici. Tutto questo in accordo con l’«Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile», un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri dell’Onu.
Alcuni casi recenti hanno visto opposte, in questo ambito, le Soprintendenze e il MiC da una parte, e il Mite dall’altra, con il Consiglio dei ministri (Cdm) a dirimere la questione. Quest’ultimo, in settembre, ha dato ad esempio il via libera al parco eolico del Mugello, che sarà realizzato da Agsm spa, cui si era opposta la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze, diretta da Andrea Pessina.
Sempre in Toscana, ancora in settembre, un’altra sentenza positiva del Cdm ha sbloccato la realizzazione di un impianto geotermico ad Abbadia San Salvatore, in Val di Paglia (Siena), proposto da Sorgenia. L’impianto, assicura l’azienda, è stato studiato per garantire i più elevati standard ambientali, e produrrà energia elettrica rinnovabile e pulita. Ma, se in queste contingenze la Soprintendenza ha incassato una sconfitta, nel caso della realizzazione di un impianto eolico in Molise, località Pontoni (Cb), il Cdm ha invece espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale.
Nel valutare il progetto, presentato da Wind Energy San Martino, di un impianto eolico con 12 aerogeneratori alti circa 200 metri, è stato ritenuto prevalente, come si legge nella deliberazione, «l’interesse alla tutela del paesaggio, condividendo l’avviso del Ministero della Cultura in considerazione dei molteplici impatti negativi dell’opera». Contro la decisione, la Wind Energy potrà ricorrere al Tar o presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Nel settembre del 2021 il MiC aveva reso parere tecnico istruttorio negativo nei confronti dell’impianto, anche sulla base del parere, pure negativo, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Molise, diretta da Dora Catalano.
La motivazione, espressa lo scorso agosto dal Cdm, chiarisce come l’interesse pubblico all’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili debba essere bilanciato con l’interesse alla tutela paesaggistico ambientale, «considerato che la convinta adesione dell’Italia al processo di transizione energetica e decarbonizzazione debba avvenire nel rispetto degli altri interessi pubblici e, in modo particolare, dei valori culturali e paesaggistici». Ed è proprio qui, in questo delicato e complesso bilanciamento, che si gioca la partita.
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