Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDopo 12 anni di restauri, il Teatro Imperiale del Castello di Fontainebleau è stato aperto al pubblico il 23 giugno. La sala ellittica di 400 posti fu costruita tra il 1853 e il 1856 per volontà di Napoleone III, che la donò all’imperatrice Eugenia, e inaugurata nel 1857. Per il suo progetto l’architetto Hector Lefuel si ispirò al teatro di Maria Antonietta a Versailles.
Oggi il Teatro di Fontainebleau porta il nome dello sceicco degli Emirati Arabi Uniti Khalifa bin Zayed Al Nahayan, che ha finanziato il cantiere con 10 milioni di euro, come stabilito nell’accordo del 27 aprile 2007 firmato da Parigi e Abu Dhabi. I lavori sono iniziati nel 2013 dopo cinque anni di studi. La sfida di conservare quanto più possibile i materiali e i decori originali è stata possibile all’80% perché il teatro è giunto fino a noi in uno stato di conservazione eccezionale, essendo rimasto a lungo chiuso al pubblico.
Durante la prima fase dei lavori, conclusasi nel 2014, sono stati restaurati il vestibolo e la sala principale con le sue poltroncine di seta gialla, gli stucchi dorati, la moquette fiorita e il lampadario monumentale. Ancora prima era stato consolidato il tetto a spese dello Stato francese. La seconda (e ultima) fase del cantiere appena conclusa ha riguardato le sale adiacenti, le logge dei piani superiori e la scena, con i suoi macchinari del Secondo Impero.
Altri articoli dell'autore
Al Musée Maillol sono esposte oltre 150 opere della pittrice bielorussa che, vissuta all’ombra del celebre marito Fernand, «aveva toccato tanti generi e fatto parte di tante correnti»
Nella casa-museo dello scrittore francese, una mostra del pittore dal carattere indomito, maestro del bianco e nero, che realizzò le immagini a corredo dei suoi più famosi volumi
Sono 15 le gallerie italiane nella 27ma edizione di Paris Photo, la massima fiera di fotografia che celebra quest’anno il centenario del Surrealismo e del fotografo e regista Robert Frank
Al Petit Palais un centinaio di opere provenienti da tutta Europa per la prima attesa retrospettiva francese del pittore spagnolo, che si focalizza sui suoi periodi romano e napoletano