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«Prigioniero di guerra russo» (1916), di Egon Schiele. Cortesia dell’Art Institute di Chicago

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«Prigioniero di guerra russo» (1916), di Egon Schiele. Cortesia dell’Art Institute di Chicago

Sequestrati nei musei Usa tre fogli di Egon Schiele razziati dai nazisti

Le opere, che erano conservate nell’Art Institute di Chicago, nei Carnegie Museums e nell’Allen Memorial Art Museum, sono oggetto di rivendicazione da parte degli eredi del collezionista Fritz Grünbaum. In totale valgono quasi 4 milioni di dollari

Benjamin Sutton

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Tre opere di Egon Schiele sono state sequestrate dall’Ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan perché risulta siano state rubate a un collezionista ebreo morto durante l’Olocausto, quindi spettanti ai suoi eredi. Le tre opere in questione, che sono state sequestrate e saranno trasferite a New York, sono: • un primo lavoro ad acquerello e matita, «Ragazza con i capelli neri» (1911), valutato 1,5 milioni di dollari e conservato nella collezione dell’Allen Memorial Art Museum dell'Oberlin College in Ohio; • un’opera ad acquarello e matita su carta del 1916, «Prigioniero di guerra russo», valutato 1,25 milioni di dollari e conservato nella collezione dell’Art Institute di Chicago (Aic); e • un disegno a matita nella collezione del Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, «Ritratto di un uomo» (1917), valutato 1 milione di dollari.

Le opere sono oggetto di rivendicazione da parte degli eredi di Fritz Grünbaum, cabarettista e collezionista d’arte ebreo che criticò apertamente la persecuzione tedesca negli anni Trenta. Nel 1938 era detenuto nel campo di concentramento di Dachau, quando i suoi eredi sostengono che fu costretto a firmare un documento di procura illegale. Grünbaum fu assassinato a Dachau tre anni dopo e la sua collezione, che comprendeva 81 opere di Schiele, fu successivamente venduta e dispersa. I suoi eredi stanno cercando di recuperare una dozzina di opere di Schiele attualmente negli Stati Uniti.

«Prigioniero di guerra russo» «è oggetto di un contenzioso civile in una corte federale, dove la controversia è in corso e dove stiamo anche difendendo la nostra proprietà legale», ha dichiarato un portavoce dell’Aic in un comunicato. «Siamo fiduciosi nella legalità del nostro acquisto e nel legittimo possesso di quest’opera». Un portavoce del Carnegie Museums, che sovrintende al Carnegie Museum of Art e ad altre tre istituzioni di Pittsburgh, ha dichiarato che l’organizzazione «è profondamente impegnata nella nostra missione di preservare le risorse dell'arte e della scienza agendo in conformità con i requisiti e le norme etiche, legali e professionali. Naturalmente collaboreremo pienamente con le indagini delle autorità».

Un portavoce dell’Oberlin College dichiara: «Siamo certi che l’Oberlin College abbia acquistato legalmente la “Ragazza dai capelli neri” di Egon Schiele nel 1958 e che la possediamo legalmente. Stiamo collaborando con l’indagine penale del Procuratore distrettuale di Manhattan».

Nel 2018, gli eredi di Grünbaum (Timothy Reif, David Fraenkel e Milos Vavra) hanno recuperato con successo due acquerelli di Schiele che erano stati acquistati dal mercante londinese Richard Nagy nel 2013 e sequestrati quando questi li aveva portati a una fiera d’arte a New York nel 2015. Il caso è stato uno dei primi a basarsi sulla legge cosiddetta «Holocaust Expropriated Art Recovery (Hear) Act», entrata in vigore nel 2016, che ha esteso il periodo di tempo in cui è possibile avanzare richieste di risarcimento per le opere depredate dai nazisti a sei anni dalla loro prima scoperta. Gli eredi hanno poi venduto le opere da Christie’s nel novembre 2022, ricavandone poco più di 3 milioni di dollari (compresi i diritti sul compratore).
 

«Prigioniero di guerra russo» (1916), di Egon Schiele. Cortesia dell’Art Institute di Chicago

Benjamin Sutton, 18 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

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Sequestrati nei musei Usa tre fogli di Egon Schiele razziati dai nazisti | Benjamin Sutton

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