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Anna Maria Farinato
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Sarà il primo curatore straniero nella storia della Triennale di Beaufort. Il francese Léo Marin (1987) ne dirigerà la nona edizione, che si terrà dal 22 marzo al 7 novembre 2027 disseminando di sculture contemporanea dieci località della costa belga. Il suo progetto curatoriale, intitolato «A Shared Horizon» (Un orizzonte condiviso) e concepito come una riflessione collettiva sul futuro, ancorata al territorio costiero e alle sue narrazioni regionali, prosegue la ricerca avviata nel 2021 durante la residenza Possible Island a Vulcano, in Sicilia: «L'orizzonte, nella visione del curatore indipendente e critico d’arte francese, non è un futuro lontano, ma un luogo condiviso tra memoria e aspettativa. Un confine mobile che collega e apre nuove prospettive». Sarà, prosegue Marin in un comunicato, «un progetto corale, articolato attorno ad artisti, luoghi e narrazioni regionali. Non lo vedo come una semplice mostra, ma come un vivace incrocio tra storie, forme e desideri per il futuro. La domanda è: come possiamo continuare a crescere e costruire insieme un futuro che possa essere un faro per tutti? Non solo per le persone che vengono a vedere la triennale, ma anche per coloro che vivono lì ogni giorno?».
La candidatura di Marin è stata selezionata tra 48 da una giuria composta da rappresentanti di musei d'arte contemporanea, organizzazioni e Westtoer, l’agenzia turistica provinciale che per la quarta volta gestisce la triennale. Léo Marin, ha dichiarato Mieke Dumont, coordinatrice della Triennale Beaufort presso Westtoer, «propone un approccio artistico radicato nel territorio costiero, improntato alla leggerezza e all'ottimismo, senza mai compromettere la qualità». Il programma e l'elenco degli artisti invitati, in via di elaborazione, saranno comunicati a settembre 2026. La provincia delle Fiandre, che sostiene il progetto, contribuisce con 2 milioni di euro. Durante la precedente edizione nel 2024, la Triennale ha attirato sulla costa del Mare del Nord 1,7 milioni di visitatori. Le località che ospitano le opere, che nel tempo hanno costituito un parco di sculture all’aria aperta sono raggiungibili comodamente con un tram che dal confine con la Francia giunge a quello con i Paesi Bassi.
Questi i numeri dell’edizione 2024, curata da Els Wuyts e improntata al concetto curatoriale delle connessioni naturali: 850mila escursionisti giornalieri; 350mila turisti che hanno soggiornato in strutture ricettive commerciali; 500mila proprietari di seconde case. Westtoer ha stimato l’impatto economico in 36 milioni di euro.
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