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Giorgio Guglielmino
Leggi i suoi articoliHo iniziato ad apprezzare Fernando Botero quando andai a Bogotà. In un bel pomeriggio di sole mi recai senza aspettative e senza preconcetti a visitare il Museo Botero nato da una grande donazione dell’artista ospitata in un prestigioso e ben mantenuto edificio coloniale messo a disposizione dalla municipalità. Immaginavo che avrei trovato decine e decine di opere dell’artista colombiano, magari non vicine alle mie preferenze artistiche ma delle quali non si può non ammirare l’ottima tecnica pittorica.
Con mia grande e piacevole sorpresa trovai non solo le opere di Botero (123 in totale) ma accanto a queste, in un’ala separata del museo, vidi una collezione di lavori moderni e contemporanei (85 opere) che farebbero invidia a molti musei anche europei. Si tratta della donazione di Botero alla città di Bogotà di parte della sua collezione privata...E che collezione! Il suo lascito potrebbe essere stimato tra 500 milioni e un miliardo di euro (credo più vicino al miliardo).
Si parte da Degas e Matisse, per poi passare a Picasso e a Braque sino ad arrivare ai contemporanei. Tra questi ultimi ricordo un Francis Bacon, un grande Miquel Barceló e uno splendido dipinto raffigurante un bosco di Alex Katz. Ciò che mi colpì, al di là dei nomi, era la qualità dei singoli lavori, segno di un occhio attentissimo del Botero collezionista. Mai un dipinto sbagliato o banale, mai un’opera tanto per aggiungere un nome importante, ma sempre scelte ponderate derivanti da un raffinato gusto personale.
Botero ha quindi lasciato alla città e ai suoi abitanti un museo di altissimo livello internazionale e credo che per questo, oltre che per le sue opere, vada ricordato e ammirato. Quanti altri artisti hanno dimostrato una simile sensibilità e generosità?
Ripensando ora alla mia visita alle sale del museo ricordo anche un’opera più piccola di dimensioni e realizzata su carta. Era proprio ciò che avrei scelto, nell’immaginaria possibilità di portare a casa uno di quei lavori. Non Chagall o Picasso, non Salvador Dalí, o Joan Miró, bensì uno dei più bei disegni di Balthus che io abbia mai visto.

Il Museo Botero a Bogotà
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