Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliLe prime opere sono del 1948: ritratti realizzati con collage di foglie secche sbriciolate come pigmento e polvere minerale raccolta ai piedi del Vesuvio. Si trasferisce a Roma negli anni Cinquanta. Viste le scarse disponibilità economiche utilizza la juta grezza e si costruisce da solo i telai. Nel 1956 tiene la sua prima personale nella Galleria San Marco, dove lo nota Federico Fellini. Appassionato di cinema, collabora con il regista riminese.
Da Roma si trasferisce a New York, dove frequenta l’ambiente dell’Espressionismo astratto (in particolare Pollock e Rothko). Tornato in Italia elabora le «Detessiture», ispirate da Lucio Fontana. Sottrae fili dall’ordito con precisione chirurgica, realizzando figure geometriche e giochi di luci e ombre. La Stein è stata una delle gallerie che ha esposto le sue opere, ma la consacrazione arriva con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1982.
Salvatore Emblema, Terzigno (Na), 1929-2006
• Dipinti (in assenza di dati da gallerie private, si cita il record in asta di 125mila dollari per «Untitled/Fascia», 1967-74, 150x130 cm, Phillips New York, 13 maggio 2015 - stima 70-90mila)
CONTINENTE ITALIA
Una mappa dell'arte italiana nel 2021

Salvatore Emblema
Altri articoli dell'autore
All’incanto il 23 maggio a Londra da Sotheby’s la raccolta completa con un esemplare di tutte e quattro le pubblicazioni risalenti al XVII secolo. È stata ricomposta nel 2016: l’ultima possibilità di acquistare integralmente la serie risale al 1989
Quaranta opere tra dipinti, sculture, stampe e grafiche arrivano all’asta per la prima volta. E c’è anche un omaggio a Martin Luther King e il no alla liberalizzazione delle armi
Chiude con un totale di oltre 900mila sterline l’asta online di Bonhams «British Cool», tra i top price anche la stampa più cara firmata da David Hockney
Fino all’1 settembre prosegue alla Reggia di Caserta la grande personale di Michelangelo Pistoletto con lavori dal 1969 a oggi, uniti dalla capacità di innescare attraverso l’arte una trasformazione responsabile della società, missione condivisa anche dal museo ospitante