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Un’immagine dell’homepage del sito museiitaliani.it

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Compie un anno l’app «Musei Italiani»

Sono già 406 i musei statali aderenti. Ideata dal Ministero della Cultura, consente anche l’acquisto online del biglietto. Una «piccola rivoluzione», secondo Massimo Osanna, il direttore generale Musei che la coordina. Intanto è record per i musei italiani: oltre 57 milioni di visitatori nel 2023

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Arianna Antoniutti

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Compie un anno «Musei Italiani», app ufficiale del Sistema Museale Nazionale collegata alla relativa piattaforma museiitaliani.it. Lanciata il 3 luglio del 2023, l’applicazione ideata dal Ministero della Cultura e coordinata dalla Direzione generale Musei festeggia, con numeri favorevoli e promettenti, la sua «piccola rivoluzione». Così l’ha definita Massimo Osanna, a capo della Direzione generale, nel corso della conferenza stampa per un primo bilancio dell’operazione, a cui ha partecipato il ministro Gennaro Sangiuliano.

Disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store, «Musei Italiani» mette in rete siti e musei statali, fornendo informazioni, orari, suggerimenti, contatti, visite guidate, percorsi e, soprattutto, consentendo l’acquisto online del biglietto, direttamente nella piattaforma di e-ticketing «Musei Italiani» o reindirizzando ad altri canali di vendita specifici, eventualmente previsti dai singoli musei. Se lo scorso anno, al momento del suo lancio, era presente sull’app un solo museo, il Pantheon, ora sono esattamente 406 i musei e siti culturali che hanno deciso di aderire al sistema. Accessibilità e orari aggiornati in tempo reale, possibilità di visualizzare tutte le mostre presenti sul sistema museale nazionale, georeferenziazione per scoprire i musei vicini a ogni utente. Queste alcune delle funzioni principali ma, come ha detto Osanna, la grande novità è la possibilità (al momento per 130 musei) di acquistare direttamente il biglietto sull’app senza passare attraverso la mediazione di un concessionario, e relativi costi per il museo. La piattaforma per l’acquisto, progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione, è un’innovazione importante, soprattutto considerando che molti dei musei (soprattutto quelli minori) non avevano mai avuto la possibilità di istituire un biglietto di ingresso, oppure non avevano alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto.

Nell’app, definita «primo frutto maturo del Pnrr», entreranno progressivamente tutti i 482 musei statali. L’obiettivo è però ancora più ambizioso e punta a comprendere nel sistema la totalità dei 4.700 musei italiani: civici, diocesani, universitari, privati...

Numeri in crescita progressiva, come lo sono le cifre relative agli ingressi nei musei nel 2023, che hanno raggiunto il record, mai prima toccato, di oltre 57 milioni di visitatori. Un incremento, rispetto al 2022, del 23%. Anche gli incassi sono da record: con un totale, per i musei italiani, di 313,9 milioni di euro, pari a un incremento del 34% rispetto al 2022 (+79,3 milioni di euro). Come ha ricordato il ministro Sangiuliano, «gli introiti vanno visti nel senso della potenzialità della valorizzazione». Il Parco Archeologico del Colosseo a Roma si conferma il sito più amato, con oltre 12 milioni di ingressi (+25% rispetto al 2022), seguito dal Pantheon e, a Firenze, dalle Gallerie degli Uffizi. 

Arianna Antoniutti, 04 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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