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Elena Correggia
Leggi i suoi articoliL’audacia nella costruzione scenica del dipinto trova riscontro nell’«Erezione del vitello d’oro» di Jacopo Tintoretto (stima 50-80mila euro), che gli studiosi fanno risalire alla metà del Cinquecento, quando il pittore veneziano rafforzò il plasticismo delle figure e rese più incisivo il timbro cromatico. Singolare la funzione originale del dipinto, che si presume facesse parte di un cassone o di un arredo, con una chiara funzione decorativa. Di interesse anche una rara «Madonna con il Bambino» di Bernardo Parentino, artista nato a Parenzo, in Istria, intorno al 1450 a cui Federico Zeri attribuì quest’olio su tavola, riconoscimento poi confermato da altri studiosi (10-15mila).
Nell’insieme si fa notare la maestria nel dipingere un finto bassorilievo classico al fondo, citazione di una cultura antiquaria diffusa a Padova da Donatello. Stessa stima, tecnica e soggetto, ma stile alquanto differente, per una composizione del ferrarese Ludovico Mazzolino, che denota l’influenza di Boccaccio Boccaccino. L’attribuzione all’artista proviene da Alessandra Pattanaro e aggiunge un importante tassello al suo catalogo, oltre a documentare la provenienza dalla raccolta della famiglia del conte Giovanni Battista Costabili.
A Mario Nuzzi, pittore romano specialista nelle composizioni floreali, è ricondotta una «Natura morta con fiori e fanciulla» a cui avrebbe contribuito anche un anonimo pittore di figura (15-25mila euro). L’opera è stata dichiarata di straordinario interesse storico artistico e quindi sottoposta al regime di notifica. Essa testimonia l’adesione piena di Nuzzi al barocco e le sue peculiarità nella descrizione floreale, nella tipologia di vaso scolpito così come nell’inusuale citazione del fiore del cappero. Vanta invece un’originaria provenienza dalla collezione di Paul Ganz, industriale americano appassionato del barocco, la «Maddalena» di Giacomo del Po’ (4-7mila). La delicata scelta cromatica attenua l’inusuale monumentalità della figura e il dipinto, per l’impostazione e la tavolozza, viene collocato nella maturità dell’artista, agli inizi del XVIII secolo.
Colori smaltati e una tersa luce nordica caratterizzano poi la «Crocifissione» di Cornelis Cornelisz., ascrivibile ai primi anni del Cinquecento (26-35mila euro). Stessa valutazione per un «Capriccio veneziano con il Bacino di San Marco», olio su tela del pittore olandese Abraham Storck, specialista in vedute marine di accurata precisione topografica così come di paesaggi portuali di fantasia, che rivelano una conoscenza diretta dell’Italia e della sua cultura pittorica. La poetica degli affetti, cara al pennello di Gaetano Gandolfi, si ritrova nella «Sacra famiglia» a lui attribuita da Daniele Benati, già nella collezione Sormani di Milano (30-50mila euro). Le cromie morbide e calde, i gesti e le espressioni dei volti evocano anche in questo caso una scena di intima familiarità.
Una vibrante ma in apparenza casuale sensualità, accentuata dal moderno taglio fotografico della scena, traspare in «Thècle», ritratto di fanciulla firmato da Federico Zandomeneghi (40-60mila). Il soggiorno parigino dell’artista gli fa abbracciare pienamente la tecnica impressionista, mentre i suoi soggetti prediletti rimangono giovani donne della piccola borghesia, raffigurate nella quotidianità della loro casa o in contesti mondani. L’immediatezza dell’insieme trae beneficio dal sapiente uso del colore ma anche dall’abilità nella resa psicologica dei soggetti, elementi che contraddistinguono la produzione di Zandomeneghi.


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