Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Anche il National Museum of the American Indian a New York, afferente alla Smithsonian, ha dovuto chiudere per oltre un mese a causa dello «shutdown governativo»

Foto David Sundberg, 2016 / Smithsonian

Image

Anche il National Museum of the American Indian a New York, afferente alla Smithsonian, ha dovuto chiudere per oltre un mese a causa dello «shutdown governativo»

Foto David Sundberg, 2016 / Smithsonian

Finisce lo shutdown, riaprono i musei di Washington

Da venerdì scorso il pubblico è tornato nelle sale della National Gallery of Art e nel complesso museale della Smithsonian Institution. La mancata approvazione della «legge di bilancio» aveva paralizzato per oltre un mese i servizi giudicati non essenziali 

Hanno riaperto già da venerdì, in alcuni casi dopo oltre mese di chiusura dovuto allo shutdown del governo statunitense, i musei di Washington DC  e dintorni il cui funzionamento dipende in buona parte da fondi federali. La mancata approvazione entro il 30 settembre dei piani di spesa relativi all’amministrazione dello Stato nel nuovo anno fiscale, iniziato il primo ottobre, ha paralizzato fino al 12 novembre i servizi considerati non essenziali, tra cui musei e monumenti, congelando gli stipendi dei relativi addetti.

Centri di ricerca ed edifici pubblici della Smithsonian Institution avevano chiuso i battenti nella terza settimana di shutdown, dopo aver inizialmente utilizzato i fondi di bilancio degli anni precedenti per rimanere aperti. Il 53% circa del finanziamento complessivo della Smithsonian (pari, nell'anno fiscale 2024, a 1,09 miliardi di dollari) è assicurato da stanziamenti determinati dal Congresso statunitense. La Smithsonian comprende il più grande complesso museale, educativo e di ricerca del mondo, con ben 21 istituti, tra cui l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, lo Smithsonian American Art Museum e la National Portrait Gallery. Oggi 17 novembre tutte le sedi afferenti alla Smithsonian risultano aperte, comprese, fuori Washington DC  il National Museum of American Indians e il Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum a Manhattan.

Anche la National Gallery of Art (Nga), deve la maggior parte dei suoi finanziamenti al governo federale. Per l'anno fiscale 2025 la sua richiesta di fondi governativi supera i 215 milioni di dollari. La Nga, chiusa dal 4 ottobre, venerdì scorso ha riaperto l'edificio occidentale e il giardino delle sculture, e poi tutti gli spazi sabato 15 novembre,  giorno in cui, con quasi un mese di ritardo sulla data prevista, è stata inaugurata anche la mostra «The Stars We Do Not See: Australian Indigenous Art», realizzata in collaborazione con la National Gallery of Victoria di Melbourne (fino all’1 marzo 2026).

Anche la Smithsonian, da tempo una «sorvegliata speciale» del presidente Donald Trump che l’ha sottoposta a una revisione dei programmi e delle mostre, ha dovuto posticipare l'apertura di alcune mostre, mentre non ci sono rinvii all’orizzonte per l’apertura, prevista nel 2028, del Bezos Learning Center, una struttura in costruzione presso il National Air and Space Museum grazie alla donazione di 200 milioni di dollari del fondatore di Amazon.

 

Daria Berro, 17 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Alla Scuola d’Arte dell'Università di Wolverhampton, completata nel 1969, è stato riconosciuto lo status di edificio di interesse storico e architettonico da tutelare. Nel 1982 aveva ospitato la prima National Black Art Convention

Il riconoscimento istituito nel 2015 in collaborazione con l’Unesco è rivolto a edifici in diverse categorie che combinano eccellenza estetica, rilevanza culturale, sostenibilità e impatto sulla comunità. Per i musei, premi speciali sono andati all’Audeum di Seul e al Joslyn Art Museum di Omaha

Il capolavoro quattrocentesco, realizzato da Francesco Cossa ed Ercole de’ Roberti per l'altare della famiglia di mercanti nella Basilica bolognese e smembrato nell’Ottocento, è stato riprodotto con fotografie ad altissima risoluzione

L'accordo siglato dalla Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione del Ministero e la fondazione con sede all'Aia è il primo di uno Stato membro dell'Ue. Entro il 2026 l'Italia s’impegna a a conferire almeno 10 milioni di record digitali aggregati con l’obiettivo di potenziare la digitalizzazione e la condivisione del patrimonio culturale italiano a livello europeo, favorendo applicazioni in ambiti come ricerca, turismo e nuove tecnologie, compresa l’IA

Finisce lo shutdown, riaprono i musei di Washington | Daria Berro

Finisce lo shutdown, riaprono i musei di Washington | Daria Berro