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Alessandro Giuli

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Alessandro Giuli

L’esordio di Giuli: 30 milioni per libri e lettura

Audizioni, incontri e primi atti: precariato nella cultura e nello spettacolo, legge di bilancio, crisi del cinema e tax credit, legge per il libro e la lettura, fondazioni liriche, spettacoli dal vivo e diplomazia culturale...

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Arianna Antoniutti

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«Mi sono insediato in un Ministero che, malgrado le tempeste mediatiche, lavorava, eccome se lavorava». Così Alessandro Giuli, nel seguito dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, svoltasi il 7 novembre scorso e già avviata nella precedente seduta dell’8 ottobre, ha nuovamente ribadito, alle Commissioni Cultura di Camera e Senato riunite, la continuità del Ministero della Cultura (MiC) da lui diretto rispetto all’operato del suo predecessore Sangiuliano. «La missione di un ministro della Cultura è quella di fornire delle linee programmatiche, di indirizzo. Ne ho ereditate di molto buone e fattuali, con uno staff che, malgrado il naturale cambio di squadra, era di altissimo livello, così come lo è l’attuale». Il ministro ha risposto ai quesiti presentati da deputati e senatori, anche se non sono mancati momenti di tensione. Luca Pirondini del M5S ha definito, in una nota diffusa al termine dei lavori, «inaccettabile il comportamento del ministro che non ha risposto a nessuna delle domande poste dal Movimento 5 Stelle, oltre che ad altre». 

I quesiti riguardavano il precariato dei lavoratori del mondo della cultura e dello spettacolo, legge di bilancio, tax credit, crisi del mondo del cinema, legge per il libro e la lettura, fondazioni liriche, spettacoli dal vivo e diplomazia culturale

«Nel concreto, ha esordito Giuli, il lavoro che il MiC sta facendo e ha fatto sui borghi è la dimostrazione plastica che a volte si può e si deve agire in continuità con quanto di meglio ha fatto il precedente ministro». Giuli ha poi citato, oltre alle risorse stanziate nel decreto legge per il Sud Italia, i 10,5 milioni destinati, con appositi decreti, al sostegno di attività allo spettacolo dal vivo. 

Fra le iniziative future, è invece in esame «un decreto legge sulla cultura, che mi auguro entro fine anno venga approvato in Consiglio dei Ministri, finalizzato alla promozione della lettura e della filiera libraria, che fornirà un contributo di 30 milioni di euro da assegnare alla biblioteche dello Stato per l’acquisto di libri». 

Sulla questione del precariato, sollevata da Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra, Giuli ha precisato che in «legge di bilancio siamo già intervenuti per migliorare l’indennità di discontinuità. Si può fare di più ma, nelle condizioni date, quello che posso assicurare è che non è finita così». Infine il ministro ha voluto rimarcare come il MiC stia ottenendo grandi risultati dal punto di vista della centralità italiana nella diplomazia culturale

Sul tema delle biblioteche, Giuli è tornato, il 26 novembre, al Consiglio dei ministri della Cultura dell'’Unione Europea a Bruxelles, illustrando il Piano Olivetti per la Cultura che prevede il citato investimento straordinario di 30 milioni di euro. «Le biblioteche, ha detto Giuli, sono l’infrastruttura culturale più diffusa della Nazione. E rappresentano uno straordinario capitale sociale per la loro capacità di inclusione e di educazione civica a beneficio di tutti e, in particolare dei giovani e dei meno abbienti. In un’epoca in cui gran parte della nostra vita sociale, politica ed economica si svolge online, le biblioteche promuovono anche la cittadinanza digitale. Anche per questo il Governo, grazie al Pnrr finanziato dal Next Generation Eu, sta creando la Biblioteca digitale italiana, che raccoglie su una piattaforma integrata le risorse digitali della cultura incluso il patrimonio culturale delle biblioteche, per permettere ai cittadini di accedere a banche dati integrate. II Ministero della Cultura, poi, promuove l’alfabetizzazione mediatica nelle biblioteche, favorendo l’inclusione digitale e consentendo, a chi non ne ha i mezzi, di accedere all’informazione». Sostenere la cultura è stato inoltre il tema centrale dell’incontro del 14 novembre scorso, presso il Collegio Romano, fra lo stesso ministro Giuli e una delegazione di Federculture, composta dal presidente Andrea Cancellato, dal direttore Umberto Croppi, da Daniela Picconi, vicepresidente Federculture e direttore operativo Azienda Speciale Palaexpo, e Franco Broccardi, commercialista esperto in economia della cultura. Federculture ha presentato al ministro un dossier di studio con proposte per reperire risorse aggiuntive e sostenibili, tra cui abbassamento e uniformità dell’Iva per tutti i prodotti culturali, interventi sull’Iva nel mercato delle opere d’arte, parziale revisione e attuazione della legge sul 2% degli investimenti in opere pubbliche e infrastrutturali, a beneficio di arte e cultura, potenziamento dell’ArtBonus. «L’incontro è stato particolarmente positivo, ha commentato Cancellato: abbiamo riscontrato su molti dei temi posti sul tavolo una coincidenza di intenti e obiettivi. Siamo quindi fiduciosi che si aprirà da oggi un percorso di collaborazione e condivisione sulle azioni prioritarie attese da operatori e cittadini per rilanciare il settore».

Arianna Antoniutti, 19 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

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