Particolare di «Annunciazione» di Peter Paul Rubens (stima 4-6 milioni di dollari)

Cortesia di Sotheby’s

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Particolare di «Annunciazione» di Peter Paul Rubens (stima 4-6 milioni di dollari)

Cortesia di Sotheby’s

Davide Landoni

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Rari, antichi, museali. Quando a passare in asta sono gli Old Master, la curiosità assume sempre uno spessore maggiore: d’occasione unica, di possibilità da afferrare. Del resto, non sono molte le finestre dedicate al segmento, e la proposta è sempre imprevedibile. Dunque, quando arriva l’inverno, a New York, l’attesa per il catalogo di Sotheby’s dedicato ai grandi maestri palpita tra i grattacieli di Manhattan e riecheggia fino a noi. In una settimana, dal 5 all’11 febbraio, con 11 aste, a prendersi la copertina è la Master Paintings Part I, in programma il 6 febbraio. Diversi i pezzi che accendono l’interesse di collezionisti e appassionati.
Tra questi lo schizzo ad olio di Peter Paul Rubens, «Annunciazione», che il pittore usò come studio o modello per una pala d’altare oggi al Museum Rubenshuis di Anversa, ex casa e laboratorio dell’artista. La serie di disegni, e il lavoro finale a cui hanno condotto, tutti realizzati tra il 1628-29, segnano l’ultimo confronto di Rubens con il tema, qui interpretato in un contesto fumoso e baroccheggiante. Atmosfera vibrante forse ancora più evidente nello schizzo in questione, che giova dell’immediatezza del gesto e dell’esuberante libertà del tentativo.

Il dipinto condivide la stima (4-6 milioni di dollari) con «Lighthouse II» di John August Strindberg. Il drammaturgo, romanziere, poeta e saggista scandinavo è considerato il padre della letteratura svedese moderna, ma anche un ottimo pittore. Autore di circa 100 opere, Strindberg compì un arco evolutivo, da un classico naturalismo a un calibrato simbolismo, che lo legittima anche quando nella mano stringeva un pennello e non una penna. Nel quadro in asta da Sotheby’s ne ammiriamo l’abilità di caricare il faro, posto sulla costa rocciosa dell’arcipelago di Stoccolma, di un significato minaccioso e salvifico al tempo stesso, come d’allarme e conforto insieme. Un sentimento sublime che lo scrittore descrisse anche nel Diario occulto del 1900.

«Santa Maria Maddalena» di Raffaello. Cortesia di Sotheby’s

Sarà per il carattere intimista, sarà che Raffaello aveva solo 20 anni quando lo dipinse, o sarà che faceva parte di una pala d’altare portatile ora smembrata, ma il pannello raffigurante «Santa Maria Maddalena» (stima 2-3 milioni di dollari) suscita una certa tenerezza, oltre lo spirito puro di una devozione personale. Del resto, privata era la destinazione dell’opera completa, con il pannello centrale andato perduto e un altro laterale, raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, oggi alla Galleria Nazionale delle Marche, Urbino. Lo scarto d’anca che si traduce nella rotazione sinuosa della gamba destra della Santa riecheggia quello della Madonna nella «Crocifissione di Mond», sempre di Raffaello, conservato alla National Gallery di Londra. Ma il vero tocco di poesia è sul verso del pannello, dove è ancora evidente l’impronta digitale del pittore, solito ad utilizzare le dita per tamponare la superficie di vernice bagnata.

L’impronta italiana sulla vendita newyorkese si fa ancora più profonda con due ritratti di livello assoluto. Uno di questi rappresenta forse il capolavoro di Bernardino de’ Conti, pittore tra i più importanti dell’ambito milanese ai tempi di Leonardo, tanto che l’opera fu inizialmente attribuito proprio a lui. «Ritratto di nobildonna elegante di profilo» (stima 2-3 milioni di euro), come suggerisce il titolo, immortala l’algida regalità del soggetto, di cui apprezziamo l’ondulato profilo del viso che si specchia in quello dell’acconciatura. E poi la trama, una texture, quella dell’abito, calibrata sulla palette opaca dell’arancio-grigio, con il tessuto che vibra della sua consistenza filamentosa.

«Ritratto di giovane uomo che indossa un mantello foderato di pelliccia» di Tintoretto. Cortesia di Sotheby’s

Il secondo è «Ritratto di giovane uomo che indossa un mantello foderato di pelliccia» (stima 800 mila - 1,2 milioni di dollari) di Tintoretto, anche lui giovane al momento in cui dipinse l’opera. Raffigurato quasi a grandezza naturale, del modello possiamo ammirare più della metà del corpo, posto lateralmente in una posa controllata ma naturale. Soprattutto è lo sguardo, tra il sorpreso e lo stizzito, a intessere un rapporto quasi conflittuale con l’osservatore, che fa apparire il soggetto vivo e palpitante. Elettricità che già percepiamo scaldare la sala d’aste di Sotheby’s, alla prima grande occasione di riscatto nei confronti di un 2024 in forte perdita (-23%).

Davide Landoni, 31 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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