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Un parco fotovoltaico a Montalto di Castro (Vt)

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Un parco fotovoltaico a Montalto di Castro (Vt)

Scontro Legambiente-Italia Nostra

Si spacca il fronte delle associazioni ambientaliste sui pareri negativi di Regioni, Soprintendenze e Ministero della Cultura che frenano la transizione ecologica per evitare consumo di suolo e danni al paesaggio. In arrivo finalmente un Testo Unico

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Arianna Antoniutti

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Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso di un’audizione (tenutasi il 6 marzo scorso) in Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, ha annunciato una rilevante novità sul fronte della produzione delle energie rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ha detto, «stiamo lavorando alla stesura di un Testo Unico sulle semplificazioni procedimentali per le rinnovabili». Tra le misure del Repower Ue, piano dell’Unione europea per l’efficienza energetica e l’accelerazione della transizione ecologica (con l’obiettivo, non secondario, di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi), «si prevede l’adozione di un Testo Unico legislativo di rango primario che raccolga, accorpi e consolidi tutte le norme che regolano l’impiego delle rinnovabili, e che sostituisca la legislazione esistente in materia più rilevante», ha aggiunto il ministro.

Tutto questo si inserisce nella cornice dell’Agenda 2030, l’obiettivo strategico per lo sviluppo sostenibile. Ma se, sulla carta, dovrebbe esserci piena concordia nel definire un piano indirizzato alla decarbonizzazione, nella realtà, come è noto, la situazione è assai più complessa. Uno dei temi centrali, in merito alla realizzazione di parchi eolici e impianti geotermici sul suolo del nostro Paese, sono i pareri negativi espressi dalle Soprintendenze, dalle Regioni e dal Ministero della Cultura. Intorno a questo nodo, si è spaccato anche il fronte delle associazioni ambientaliste. Recentemente, in occasione della presentazione del terzo rapporto di Legambiente dedicato alle energie rinnovabili, che porta l’emblematico titolo «Scacco matto alle rinnovabili», il presidente nazionale dell’associazione, Stefano Ciafani, ha dichiarato: «A oggi sono soprattutto le Regioni e le Soprintendenze che continuano a frenare la transizione ecologica. Chiediamo ai ministri dell’Ambiente, della Cultura, e a quello delle Imprese e del Made in Italy di avviare un lavoro congiunto per arrivare alla pubblicazione di un Testo Unico che semplifichi gli iter autorizzativi degli impianti». Ora, con l’annuncio di Pichetto sul Testo Unico, la vicenda potrebbe essere a una svolta, ma nel frattempo, denuncia Legambiente nel suo report, sono 1.376 i progetti di impianti ancora in fase di valutazione

Da sinistra: il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, Katiuscia Eroe, autrice del dossier «Scacco matto alle rinnovabili» di Legambiente, e Michele Campisi, segretario generale di Italia Nostra

Rincarando la dose, Ciafani si è rivolto direttamente al ministro Gennaro Sangiuliano: «Il ministro ogni tanto dovrebbe parlare di rinnovabili, sarebbe bene che desse un suo contributo al dibattito sul futuro energetico del Paese. E invece, da quando si è insediato, non lo ha mai fatto: ora non ha più nemmeno l’imbarazzo di un sottosegretario come Vittorio Sgarbi». All’attacco, è seguita la levata di scudi di Italia Nostra che, con un comunicato stampa, ha dichiarato: «Le Soprintendenze stanno strette a Legambiente. Per bocca del suo presidente si chiede un’ulteriore deregolamentazione sui mega impianti eolici e fotovoltaici. Il tutto a discapito del consumo di suolo e della devastazione paesaggistica».

Da una parte la tutela del paesaggio, dall’altra la sempre più pressante necessità di svincolarsi dai combustibili fossili. Come trovare un bilanciamento fra queste due istanze? Lo abbiamo chiesto a Katiuscia Eroe, autrice del dossier «Scacco matto alle rinnovabili»: «Rispetto a Italia Nostra, abbiamo una visione diversa sul concetto di tutela. Di fronte a noi, ci sono due sole scelte: lasciare che i paesaggi vengano modificati, in maniera irreversibile, dal cambiamento climatico, oppure, con lungimiranza, decidere di modificarli attraverso la migliore integrazione possibile con le fonti rinnovabili, che sono, di fatto, l’unica strategia per combattere l’emergenza climatica. Non abbiamo alcun problema con le Soprintendenze, chiediamo solo, al Ministero della Cultura, che vengano definite in maniera chiara regole che consentano  la realizzazione degli impianti».

«Formalmente rispettiamo ogni posizione, dice Michele Campisi, segretario generale di Italia Nostra. Con Legambiente non c’è vero conflitto, ma certamente un modo differente di leggere le problematiche. Noi non siamo, aprioristicamente, contrari alla transizione ecologica, ma la contrastiamo solo nel momento in cui si presenta come manomissione del paesaggio. La sostenibilità può essere garantita solo attraverso una pianificazione accurata. Al momento manca un piano energetico regionale, come pure manca un’anagrafe degli impianti realizzati e di quelli autorizzati in via definitiva. In assenza di pianificazione e di riequilibratura, vediamo terre massacrate dagli impianti, come la Puglia o l’entroterra campano. Pur essendo disponibili a qualsiasi ipotesi di futuro, vedere le simulazioni degli impianti, ad esempio in Sicilia, suscita grande perplessità: sembra di sfogliare le pagine di un libro distopico».

Un impianto eolico

Arianna Antoniutti, 11 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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