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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliNasciamo come editori d’arte e solo più tardi abbiamo affiancato a questa attività la galleria. Continuiamo a riservare quindi un posto speciale al libro come luogo privilegiato di scoperte e dimora dell’idea. Proprio per questo, il nostro progetto per Art Basel presenta una panoramica dagli anni Settanta ad oggi del libro d’artista. In questi ultimi anni si è verificato un crescendo d’interesse verso questa tipologia di pubblicazioni, e dunque siamo fiduciosi. Riteniamo di aver allestito una mostra che potrebbe benissimo essere presentata in una sede museale.
Com’è cambiata Art Basel?
Abbiamo iniziato a partecipare ad Art Basel negli anni Ottanta e, ovviamente, nel tempo è cambiata moltissimo, come del resto sono cambiati il suo pubblico e il suo mercato. Un rilevante mutamento è stata l’introduzione, ad esempio, della sezione di «Art Unlimited». Art Basel è senz’altro uno degli appuntamenti più importanti, sicuramente è la fiera maggiormente attenta al panorama internazionale.
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Dal 2019 è direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz Mocaa) a Città del Capo
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