Maria Sancho-Arroyo
Leggi i suoi articoliUltimamente si è sentito parlare molto della villa di Mar-a-Lago a Palm Beach, ex residenza dell’ereditiera Marjorie Merriweather Post, oggi nota solo per essere la dimora di Donald Trump in Florida.
La casa, che prende nome dalla sua posizione, si estende dal Lago Worth all’Oceano Atlantico. Fu costruita dalla filantropa americana che a soli 27 anni rimase orfana ereditando tutto il patrimonio del padre, compresa la società Postum Cereal (divenuta poi grazie a lei General Foods). Era la donna più ricca degli Stati Uniti e dedicò parte della sua fortuna a creare una raffinata collezione d’arte che ospitava nelle sue numerose residenze.
Nel 1973 Marjorie Post donò Mar-a-Lago al Governo federale degli Stati Uniti come residenza per presidenti e dignitari stranieri in visita. Ma poiché i costi di manutenzione della proprietà superavano i fondi forniti ed essendo difficile garantire la sicurezza (si trova sulla traiettoria di volo dell’aeroporto di Palm Beach), nel 1981 la proprietà fu restituita alla Fondazione Post.
Nel 1985 Mar-a-Lago fu acquistata da Donald Trump. Con gli interni progettati dall’architetto e designer Joseph Urban, era «la fantasia di un’americana innamorata dello splendore artistico dell’Europa». Nell’edificio originale si ritrovano elementi che guardano a diverse culture europee: piastrelle ispano-moresche, affreschi ispirati a Palazzo Chigi, archi veneziani, oltre a mobili e decorazioni in stile antico.
Quando la casa fu donata al Governo, alcuni dei suoi arredi furono trasferiti a Hillwood, la sua residenza a Washington DC (attualmente è un museo), tra cui un tavolo di pietre dure che Marjorie aveva sempre considerato la più importante opera d’arte della dimora floridiana. Si tratta di un commesso di pietre dure e marmi, realizzato a Firenze nel 1928 dalla «Società Civile Arte del Mosaico». A renderlo eccezionale sono le dimensioni e il fatto che sia composto da sei prolunghe (ciascuna di 61 x152,5 cm) che consentono di ingrandirlo a seconda del numero di ospiti.
Quand’è completamente aperto il tavolo è lungo quasi 4 metri, pesa 1.800 kg e può ospitare fino a 30 persone. Si tratta dell’unico tavolo di pietre dure allungabile di queste dimensioni al mondo. Il commesso fu ordinato nel 1927 e completato l’anno successivo. Nonostante sia stato realizzato a Firenze da artigiani fiorentini, il design non è fiorentino ma reca la firma di Joseph Urban e fu commissionato per la sala da pranzo principale della casa.
Dai documenti d’archivio di Hillwood si evince che per il disegno della sala da pranzo di Mar-a-Lago Urban si sia ispirato alle decorazioni di Palazzo Chigi e ai mosaici fiorentini di Palazzo Pitti per il tavolo. Il creatore del tavolo fu Giovanni Montelatici insieme a una squadra di artigiani, nel suo laboratorio fiorentino di via Arnolfo. Montelatici era conosciuto per i piani di tavoli in pietre dure con disegni figurativi.
Questo tavolo è diverso, più tradizionale ma allo stesso tempo lontano dallo stile classico fiorentino. Presenta un disegno simmetrico, con fiori bianchi e spire su un fondo di marmo giallo; sul bordo, si susseguono cornucopie colme di frutti. Per eseguirlo furono utilizzati undici tipi di pietre, tra cui lapislazzuli, diaspro, alabastro, calcedonio e marmi vari. Oggi lo si può ammirare a Hillwood, una gemma di museo, che un tempo era la residenza preferita di Marjorie Post.
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