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Uno degli affreschi di Saturnino Gatti sottoposti a indagini archeometriche. Foto: Associazione Italiana di Archeometria

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Uno degli affreschi di Saturnino Gatti sottoposti a indagini archeometriche. Foto: Associazione Italiana di Archeometria

Archeometria su Saturnino Gatti

Indagini sugli affreschi nella Chiesa di San Panfilo a Tornimparte

Stefano Miliani

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A 18 chilometri dall’Aquila una squadra di scienziati di diverse discipline conduce indagini archeometriche sui 200 metri quadrati di affreschi di Saturnino Gatti nella Chiesa di San Panfilo a Villagrande nel Comune di Tornimparte. Archeometriche significa che chimici, fisici, geologi, archeologi, biologi e ingegneri analizzano il ciclo di storie di Gesù e del Paradiso eseguito dal pittore e scultore abruzzese tra il 1491 e il 1494.

L’opera è in serio degrado a causa di «interventi molto invasivi del passato, di un incendio del 1958, di terremoti e soprattutto a causa dell’umidità», avvisa Saverio Ricci della Soprintendenza Speciale dell’Aquila e il Cratere che dirige i lavori per la parte pittorica, mentre l’architetto Augusto Ciciotti cura il recupero dell’edificio. Il sisma aquilano del 9 aprile 2009 aggravò non poco la situazione e il restauro è agli inizi.

Le analisi sono affidate all’Associazione Italiana di Archeometria tramite una convenzione con il Segretariato regionale dei beni culturali firmata dall’ex direttore Stefano D’Amico. Il presidente dell’Aiar Mauro La Russa spiega: «Adottiamo tecniche a tutto campo con un approccio molto innovativo per “fotografare” in modo non invasivo lo stato delle pitture e dell’ambiente. Abbiamo già lavorato sulla Tomba del tuffatore di Paestum». Aggiunge Ricci: «È l’unico ciclo superstite di Saturnino, uno sperimentatore notevole. Ora possiamo studiarne bene le tecniche».
 

Uno degli affreschi di Saturnino Gatti sottoposti a indagini archeometriche. Foto: Associazione Italiana di Archeometria

Stefano Miliani, 06 aprile 2021 | © Riproduzione riservata

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Archeometria su Saturnino Gatti | Stefano Miliani

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