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Paul Signac, «La Passerelle Debilly», 1903

Courtesy of Christie’s

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Paul Signac, «La Passerelle Debilly», 1903

Courtesy of Christie’s

Gli appuntamenti in asta da non perdere a ottobre

Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono i nostri esploratori, gli investigatori di occasioni, eccezioni e stranezze che ogni mese il mercato internazionale dell’arte continua a offrirci

Il senso di Signac per luce e colore

Cielo, acqua, alberi. In una parola è una natura rasserenante a prevalere in «La Passerelle Debilly». Paul Signac dipinse quest’olio nel 1903, immortalando un ponte pedonale e ciclabile realizzato per l’Esposizione Universale del 1900 e che da allora avrebbe contraddistinto in maniera indelebile il paesaggio parigino. Ma lo sguardo dell’artista, che all’epoca padroneggiava la tecnica puntinista dei colori puri giustapposti, non si fissa sul particolare e abbraccia una veduta d’insieme. Essa emerge nitida solo da lontano: rifugge la narrazione e fa risplendere l’armonia dell’istante, catturata dalle variazioni di luci, riflessi, cromie. Donata da Signac all’amico pittore Henri-Edmond Cross, l’opera appartenne in seguito al critico d’arte Félix Fénéon. Lontana dal mercato da oltre 65 anni, è in asta da Christie’s a Parigi il 23 ottobre, fra i lavori di una collezione privata europea (4-6 milioni di euro). 
[Elena Correggia]

Jane Austen, Lunga e intima lettera autografa firmata («JA»), indirizzata a Cassandra Austen. Courtesy of Bonhams

Jane Austen senza filtri

Solo 160 delle oltre 3mila lettere che Jane Austen scrisse sono arrivate fino a noi. Molte di queste le indirizzò all’amata sorella Cassandra, tra cui la missiva che l’11 aprile del 1805 spedì dal 13 di Queen Square, Bath, Inghilterra. Si tratta di una delle più lunghe e complete, tanto che il suo passaggio in asta, da Sotheby’s, online dall’1 al 15 ottobre, potrebbe valere 300mila-400mila dollari. Al suo interno un resoconto della sua vita quotidiana, le stranezze dei conoscenti, le questioni familiari e i sogni per il futuro. Tutto ammantato di un umorismo tagliente ed esilarante. Uno spioncino sull’universo intimo di una delle più grandi autrici dell’Ottocento. 
[Davide Landoni]

Uzo Egonu, «Coffee House at Bad Orb», anni ’80. Courtesy of Bonhams

L’avanguardia africana seduce Londra

Il successo dell’arte contemporanea africana è un dato di fatto. Dai giovani artisti viventi ai maestri di certe vivaci composizioni del secolo scorso, il fascino pittorico di quelle espressioni visive ha catturato l’interesse del mercato, sia primario, con la fiera 1.54 dedicata interamente al genere, sia secondario, con aste rivolte prevalentemente al segmento. Proprio Bonhams, infatti, l’8 ottobre tiene a Londra una sessione ad hoc di Modern & Contemporary African Art che in catalogo presenta una splendida composizione «Coffee House at Bad Orb» (anni ’80) dell’artista nigeriano Uzo Egonu. L’opera, di notevoli dimensioni, debutta sul mercato con una  quotazione appetibile di 25mila-35mila sterline, rappresentando una ghiotta occasione per chi volesse cavalcare il trend positivo dell’arte africana e portarsi a casa un lavoro di un autore per essa centrale.  
[Antonio Mirabelli]

Léonard Tsuguharu Foujita, «Chiens Savants ou Le Carnaval des Chiens», 1922. Courtesy of Bonhams

Il ritorno dell’alfiere

Nel 2026 si celebrano i 140 anni della nascita del pittore giapponese e parigino Léonard Tsuguharu Foujita (1886-1968) e Bonhams, a Londra, anticipa l’evento offrendone, nella 20th and 21st Century Art Evening Sale del 16 ottobre, un raro dipinto appena riscoperto, acquistato nel 1922 al Salon della Société Nationale des Beaux-Arts a Parigi dalla famiglia degli attuali proprietari: «Chiens Savants ou Le Carnaval des Chiens», 1922, olio, pennello, inchiostro di china e carboncino su tela, firmato e datato «Foujita Paris 1922» anche in giapponese (al centro, a sinistra e sul telaio), 124x156cm nella cornice dell’artista (stima: 1,5-2milioni di sterline). Molto più che affettuosa tela animalier, l’opera è emblematica della poetica e del linguaggio pittorico ibrido di Foujita, dove ironia ed eleganza convergono in una squisita raffinatezza tutta nipponica. Sulle sue esperienze in Giappone e poi a Montparnasse, Foujita ha costruito uno stile autonomo che armonizza la precisione orientale alla ricchezza cromatica occidentale in una singolare profondità di tinte morbide e dettagli delicati, di tipica luminosità lattiginosa, spettrale e traslucida di cui quest’opera (in cui la surreale riunione canina diviene meditazione di dualità culturale, essenza della poetica di Foujita) è appunto sintesi. 
[Giovanni Pellinghelli del Monticello]

Un’opera sconosciuta di Pieter Paul Rubens. Courtesy of Osenat

Un Rubens scoperto casualmente a Parigi

Un nuovo Rubens è apparso sotto il cielo di Francia. È la solita storia: un decesso, un fortunato commissaire-priseur che si aggira indolente a rovistare tra gli oggetti lasciati in eredità e, zac, salta fuori un dipinto sconosciuto di Pieter Paul Rubens (1577-1640) che la casa d’aste Osenat metterà all’incanto il prossimo 30 novembre a Fontainebleau. In favore dell’attribuzione si è espresso Nils Büttner, presidente del Centrum Rubenianum, che conosceva l’esistenza dell’opera tramite un’antica stampa di traduzione. Sul prezzo di stima le bocche sono ancora cucite. Forse aspettano di vedere fino a che punto si propaga e si dilata la notizia; di conseguenza gonfieranno il prezzo, da immaginare comunque milionario, almeno a due cifre. 
[Simone Facchinetti]

Autori vari, 04 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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