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Autori vari
Leggi i suoi articoliÈ l’ora della preghiera surrealista
Un giardino segreto, forse il cortile di un collegio femminile, si anima di fanciulle eteree. Creature celesti in preghiera devota alla Madonna, come potrebbe suggerire il titolo, «The Hour of Angelus», oppure spettri evanescenti che aleggiano inquieti? Un significato non univoco è d’obbligo, trattandosi di un’opera di Leonora Carrington, surrealista che ha saputo mescolare sapientemente miti del Nord e del Sud del mondo e realtà, esoterismo e leggenda, suggestioni letterarie e memorie d’infanzia. Con l’obiettivo di sondare la psiche umana e rivelare al mondo verità nascoste. Mentre Milano celebra l’artista con la sua prima personale italiana a Palazzo Reale (dal 20 settembre all’11 gennaio 2026), questa tempera su tavola del 1949 è in vendita all’asta da Sotheby’s a Londra il 17 settembre, con una stima di 600-800mila sterline. Il dipinto fa parte della collezione della mecenate Pauline Karpidas, una raccolta già in odore di record: 250 lotti stimati intorno a 60 milioni, la valutazione più alta di sempre per una singola collezione da Sotheby’s in Europa.
[Elena Correggia]

Sahara Longe, «Sunday Afternoon», 2025. Courtesy of Christie’s
Sahara Longe: quiete a olio
Christie’s in collaborazione con New Contemporaries, associazione britannica il cui scopo è supportare la crescita delle carriere degli artisti giovani e mid-career, presenta 75 Years of New Contemporaries, una selling exhibition in cui vengono esposti e messi in vendita 22 lavori di artisti britannici talentuosi. Tra questi spicca un intenso dipinto della giovane artista Sahara Longe (Londra, 1994). «Sunday Afternoon» è stato eseguito nel 2025, per cui è un pezzo fresco sul mercato. Il prezzo è su richiesta (l’opera si poteva vedere dal vivo, insieme ad altri della selezione, dal 16 luglio al 22 agosto scorso presso la sede londinese di Christie’s) e c’è tempo fino al 14 settembre per le offerte.
[Antonio Mirabelli]

Michelangelo Pistoletto, «Il telefono», 1970. Courtesy of the artist and Christie’s
Il telefono di Pistoletto resta sempre attuale
Tra le prime aste della stagione autunnale, Christie’s propone quella dedicata a Prints and Multiples. La vendita, che sarà online dall’11 al 25 settembre, presenta un’opera di Michelangelo Pistoletto dal titolo, «Il telefono». Una serigrafia su acciaio inox lucidato, che misura 70x100 cm, realizzata nel 1970 e numerata (sul retro) 54/60. Proveniente da un’importante collezione privata, ha una stima di 18mila-23mila euro. L’opera rappresenta semplicemente un telefono a disco appoggiato su un piano, nulla più, ma Pistoletto, attraverso l’uso della superficie specchiante, crea un dialogo tra l’oggetto e lo spettatore che osserva, tra la realtà e la rappresentazione. Il telefono con il filo, ora quasi sconosciuto alle nuove generazioni, era simbolo della quotidianità e delle relazioni, un punto di connessione tra le persone e il mondo esterno. Vederlo oggi rappresentato in quest’opera suscita memorie di un passato in cui ogni gesto aveva bisogno di un suo tempo preciso da rispettare. Un elogio alla lentezza e alla riflessione prima dell’azione.
[Chiara Massimello]

Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, «Madonna». Courtesy of Artcurial
Un Sassoferrato sotto la lente
Il 23 settembre Artcurial mette all’asta a Parigi l’intero contenuto de «La Malouinière du Bos». Tra gli arredi e i dipinti (per un totale di 277 lotti) c’è anche questa pregevole Madonna di Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato (lotto 78), stimata 60-80mila euro. Non proviene dalla storica residenza francese ma da un’asta svizzera del 2012, dove venne battuta a 77mila franchi, più o meno la stima attuale. Si conoscono diverse versioni autografe di questo soggetto, alcune conservate in musei blasonati, altre in collezioni private. Per stabilire il suo valore bisogna capire che posizione occupa la nostra rispetto alle altre: munirsi di una lente di ingrandimento e osservare le differenze.
[Simone Facchinetti]

Yoshitomo Nara, «Pinky», 2000. Courtesy of Phillips
Innocenza turbata
Dopo la grande retrospettiva londinese alla Hayward Gallery, Yoshitomo Nara torna protagonista sul mercato dell’arte. Il 28 settembre, durante la Modern & Contemporary Art Evening Sale di Phillips a Hong Kong, viene presentato «Pinky» (2000), intenso acrilico di 160x145 cm. Figura chiave nel raccontare il lato oscuro dell’infanzia, Nara realizza la tela al rientro in Giappone dopo 12 anni in Germania, nel momento in cui la sua carriera decolla a livello internazionale. L’opera fa parte di una serie di 33 create quell’anno e di cui solo 11 ritraggono i celebri soggetti «a mezzo busto». La ragazzina dal vestito slavato e lo sguardo imbronciato, tenera e perturbante allo stesso tempo, è valutata tra i 7.690.000 e i 10.260.000 dollari. Un’icona contesa tra poesia e provocazione.
[Monica Trigona]
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Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono i nostri esploratori, gli investigatori di occasioni, eccezioni e stranezze che ogni mese il mercato internazionale dell’arte continua a offrirci
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