Monica Trigona
Leggi i suoi articoliDal 7 al 9 luglio (con anteprima VIP il 6 luglio), si svolgerà la prima, molto attesa, edizione della fiera d’arte internazionale Tokyo Gendai organizzata da Art Assembly e con SMBC Group come partner principale. In una macroarea geografica già interessata da fiere come Frieze Seoul, che si svolgerà appena due mesi dopo, e Art Basel Hong Kong, che si è conclusa a fine marzo, l’iniziativa nella capitale giapponese suona quasi come una tacita sfida ai suoi agguerriti competitor. La fiera, oltre agli espositori, presenta un programma dinamico, tra conferenze, mostre curate, nuove commissioni ed eventi satellite in dialogo con la vivace scena artistica giapponese, dal Mori Art Museum al National Art Center e all’Artizon Museum di Tokyo.
Eri Takane, direttrice di Tokyo Gendai, ha spiegato al Giornale dell’Arte il perchè della kermesse proprio nella metropoli nipponica: «Il Giappone gode di una reputazione globale come destinazione leader per la cultura. La vivace scena delle gallerie di Tokyo si è affermata da oltre 50 anni e la città ha la straordinaria opportunità di diventare una capitale del mercato dell’arte in Asia e un importante luogo di incontro annuale per il mondo dell’arte globale. Con il lancio di Tokyo Gendai stiamo contribuendo a costruire l’ecosistema dell’arte per la comunità. Erano più di 30 anni che non si teneva una fiera internazionale di questa portata in Giappone, quindi per il pubblico locale, e in particolare per le giovani generazioni, sarà la prima volta che interagiranno con un così ampio spettro della comunità artistica globale sul proprio territorio».
Sono 74 le gallerie che hanno aderito all’iniziativa e provengono da varie parti del mondo. Spiccano, tra tutte, Almine Rech (con sedi a Paris, Bruxelles, Londra, New York, Shanghai), Ceysson & Bénétière (con sedi a New York, Koerich, Parigi, Lyon, Ginevra, Saint-Étienne, Pouzilhac), Perrotin (con sedi a Parigi, Dubai, New York, Los Angeles, Las Vegas, Hong Kong, Seul, Tokyo, Shanghai), la londinese Sadie Coles HQ e Vito Schnabel Gallery (con sedi a New York, St. Moritz e Santa Monica). Oltre agli stand delle varie realtà, numerose sono le iniziative in programma. Innanzitutto, la musicista e artista olandese-giapponese Tomoko Mukaiyama, nota per le sue opere teatrali multidisciplinari, presenta la prima mondiale della sua performance installativa «Figurante» commissionata dalla fiera e Warehouse TERRADA, che sarà eseguita il 7, 8 e 9 luglio.
La mostra tematica, all’interno del filone di programmazione «Tsubomi» (ovvero bocciolo di fiore), curata da Michiko Kasahara, vicedirettore dell’Artizon Museum, e Yuri Yamada, curatore del Tokyo Photographic Art Museum, esplora il rapporto tra la persona e la società attraverso le opere di alcune delle principali artiste giapponesi, tra cui Leiko Ikemura, Tomoko Yoneda, Ayaka Yamamoto, Kunié Sugiura e Yurie Nagashima. Michiko Kasahara e Yuri Yamada hanno affermato che il percorso presenta una collezione di notevoli artiste giapponesi e che «sebbene il sistema giapponese possa essere ancora antiquato, le donne artiste che lavorano oggi stanno creando opere straordinarie che espandono l'immaginazione sulla base delle loro esperienze e dei loro ricordi personali quotidiani».
Creata ad hoc per l’evento è inoltre l’installazione di grandi dimensioni «The Circuit» di Ryuichi Ohira, che allude alle diverse definizioni del termine «circuito»: piste da corsa, circuiti elettrici, il concetto filosofico di un sistema non gerarchico, decentralizzato e interconnesso, nonché una sinapsi in neurologia. Non mancano poi le conversazioni sui temi caldi dell’arte grazie alle «Art talks» con ospiti del mondo dell’arte giapponese tra cui Mami Kataoka, direttore del Mori Art Museum, Takeo Obayashi, presidente della Obayashi Corporation e dell’Obayashi Foundation, Fumio Nanjo, senior advisor del Mori Art Museum, general advisor del Towada Art Center, senior advisor del museo d’arte contemporanea Hirosaki ed executive director di Arts Maebashi, e il noto scultore Kohei Nawa. Le fondazioni locali, come la Fondazione Obayashi, la Fondazione Fukutake e la Yoshii Foundation, trovano inoltre un palcoscenico ideale nella sezione «Ne» («radice») dove sarà possibile apprendere delle loro numerose iniziative e programmi.
Al di fuori dell’immenso Pacifico Yokohama, uno dei più grandi complessi congressuali del mondo dove si svolge Tokyo Gendai, durante la settimana sono previsti eventi speciali, mostre e serate in galleria per incoraggiare i visitatori a immergersi nella cultura locale. Il National Art Center di Tokyo propone la personale di Cai Guo-Qiang «Ramble in the Cosmos - From Primeval Fireball Onward», il Mori Art Museum «WORLD CLASSROOM: Contemporary Art through School Subjects», mostra che celebra il ventesimo anniversario del museo attraverso un percorso di 150 opere e il museo Artizon presenta invece «ABSTRACTION: The Genesis and Evolution of Abstract Painting - Cezanne, Fauvism, Cubism and on to Today».
Come ogni fiera che merita, due serate saranno dedicate alla scena galleristica di Tokyo: il 5 luglio, durante la «Yukata art night», si potranno visitare le vivaci gallerie di Roppongi, un quartiere noto per la sua eccitante scena culturale mentre il 7 luglio, il Terrada Art Complex, uno dei più importanti complessi artistici del Giappone e sede di numerosi spazi, ospiterà una speciale «Gallery Night», con 19 gallerie che apriranno le loro porte al pubblico. Nota interessante della fiera, che sicuramente non passerà inosservata, è relativa al suo status di «bonded». Questo annuncio fa seguito alla revisione della notifica sulla legge doganale giapponese nel dicembre 2020 e nel febbraio 2021 che consente l’introduzione di aree vincolate per consentire il commercio di opere d’arte senza il pagamento anticipato della dogana e dell’imposta sulle vendite del 10% da parte degli espositori internazionali. Non resta allora che aspettare l’apertura di Tokyo Gendai, fiera d’arte che pare avere tutti i presupposti per attirare l’attenzione degli addetti ai lavori e del pubblico dell’arte.
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