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PRIMATTORI

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Una mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino è la nuova tappa della lunga rivincita della pittrice americana scomparsa nel 1984. Nei suoi quadri, i volti e le contraddizioni di una città, New York, divisa tra celebrity ed emarginati. Una grande artista a lungo incompresa o una mediocre ritrattista rilanciata dal neofemminismo e dalle mode?

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Mentre il Catalogo generale comincia a riordinare una produzione tanto vasta quanto disordinata, l’artista romano sta attraversando una delle sue molte rinascite

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Era lanciatissima negli anni Novanta, poi è stata oscurata dalle star Tracey Emin e Damien Hirst. Da qualche tempo, però, complici la scoperta delle donne surrealiste e il dibattito sull’appartenenza sessuale, la dissacrante artista inglese è tornata di moda

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Le opere dell’artista inglese alla Fondation Louis Vuitton di Parigi mettono (quasi) tutti d’accordo: dalle celebri piscine californiane ai paesaggi dello Yorkshire, è salutato come l’ultimo grande maestro, portatore di emozioni positive ed empatia in un mondo in guerra

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Il più giovane del nucleo storico dell’Arte Povera da oltre mezzo secolo interroga la natura per scoprire il fluido vitale dell’esistenza. E sebbene ogni tanto incappi nella ridondanza e nella grandeur, la sua opera dimostra «che arte e realtà si forgiano insieme e si appartengono sin dal principio, come lingua e pensiero viventi»

Il 25 ottobre di 100 anni fa nasceva l’uomo che tramutò la pittura in oggetto (e viceversa) e aprì le porte alla Pop art. Il suo impegno sociale, la sua multidisciplinarità, l’interattività e la trasversalità di alcune sue opere e la sua ricerca sul ruolo dell’immagine sono tra gli elementi che lo rendono particolarmente attuale

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A 92 anni l’artista tedesco è uno dei più ricchi e più imitati del mondo. I suoi ammiratori lo indicano come l’unico erede possibile degli antichi maestri, un pittore il cui vero soggetto è la pittura stessa, ma c’è anche chi sospetta che il suo trasformismo stilistico sia una strategia commerciale capace di sfruttare e di estetizzare anche l’Olocausto

Queer, donna, nera, parzialmente africana. L’astrazione ha permesso che la bambina fuggita dall’Etiopia a sette anni venisse dichiarata ufficialmente genio. Ma neanche lei è riuscita a riscattare l’arte non figurativa dalle accuse di essere pura decorazione. O, peggio, «Lobby Art»

Nel 1968, a 33 anni, moriva il geniale artista pugliese. E mentre, 56 anni dopo, la Fondazione Prada lo celebra con una retrospettiva, lui continua a esercitare il suo maggior talento: la libertà di non potere e dovere essere etichettato in nessuna tendenza, tantomeno l’Arte povera

Nel 2025 cadrà il centenario della nascita di un artista cardine del XX secolo. Sarà forse l’occasione per tentare una più precisa identificazione del «patriarca» dell’Arte povera: se è stato l’interprete più «iconico» del Concettualismo o, come sostenne Harald Szeemann accostandolo a Joseph Beuys, uno degli ultimi grandi visionari, capace di mostrarci «il lato in ombra di logos e ratio»

Le controversie di un’artista idolatrata da ormai settant’anni

L’«artivista» che crede nell’utopia festeggia i novant’anni con una retrospettiva al Castello di Rivoli

L’americana, scomparsa nel 1986, detiene il record di artista donna più quotata di sempre. Un successo iniziato a New York sotto l’ala di Alfred Stieglitz e proseguito nel deserto del New Mexico. Ora il problema dei critici è riuscire a far convivere alla pari la sua leggenda e la qualità della sua pittura

Da cinquant’anni è autoreclusa in un ospedale psichiatrico di Tokyo, eppure è l’artista più instagrammata al mondo. La sua popolarità è in crescita esponenziale, ma la critica fatica a riconoscerne il primato nel processo di affermazione delle artiste

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