IL CALENDARIO DELLE MOSTRE
L’agenda sempre aggiornata delle mostre e degli eventi di tutto il mondo dell’arte
MILANO
56 mostreSOLO UNA QUESTIONE DI LUCE. L'ITALIA E IL FASCINO DELLE FIANDRE TRA QUATTRO E CINQUECENTO
CAPOLAVORO PER MILANO 2024. L'ADORAZIONE DEI MAGI DI SANDRO BOTTICELLI
Il «Capolavoro per Milano 2024», il dono che da 16 anni il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano fa alla città in vista del Natale, è l’«Adorazione dei Magi» (1475 ca) di Sandro Botticelli (Firenze, 1445-1510), un’opera magnifica e ambiziosa, giunta dagli Uffizi di Firenze, in cui il giovane maestro sfoggia stupefacenti doti compositive e cromatiche oltre a una prodigiosa abilità di ritrattista. A commissionarla per la sua cappella in Santa Maria Novella, fu il banchiere Gasparre del Lama, che scelse il tema non solo per l’omonimia con uno dei Magi, ma perché i Medici erano ferventi sostenitori della Compagnia dei Magi, basata in San Marco a Firenze. Tutta la tavola, del resto, è un inno del committente ai signori della città: secondo Vasari, i Magi sarebbero Cosimo il Vecchio e i due figli, ma vi figurerebbero anche Lorenzo e Giuliano, oltre al pittore stesso: il giovane dal gran manto giallo che ci osserva. L’ossequio ai Medici non salvò il committente dal cadere in disgrazia e proprio a loro l’opera sarebbe giunta quando la cappella passò ad altri. La mostra (catalogo Cimorelli) è a cura di Daniela Parenti e Nadia Righi.
IMMAGINI ETERNE. L’ARTE NELL’ANTICO EGITTO
FERDINANDO SCIANNA. LA GEOMETRIA E LA COMPASSION
SPAZIO TOTALE: PARTE II. L’ARTE NELLA SUA FORMA PIÙ PURA. DA PIERO MANZONI A HEINZ MACK
VISION IN MOVIMENTO FUTURISMO GRAFFITISMO E STREET ART
OLTRE IL GIARDINO. LA NATURA NELL'OPERA DI FRANCESCO SOMAINI,
Dopo aver affrontato il versante della scultura sacra di Francesco Somaini (1926-2005), la Fondazione a lui intitolata ne indaga ora il «lato green». In mostra (ingresso gratuito, solo su prenotazione: fondazione.somaini@gmail.com, catalogo Electa) una cinquantina di opere realizzate tra il 1935 e il 2005: disegni, sculture, progetti di riqualificazione urbana, interventi per l’architettura, installazioni e fotomontaggi, che documentano la sua riflessione sulla natura, condotta nello studio immerso nel verde, partendo dai primi lavori e passando attraverso le originali soluzioni ideate negli anni del Concretismo e dell’Informale, l’indagine sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano, fino all’ultima stagione, segnata dalla ripresa del mito. Lungamente al centro della sua poetica è l’albero, affrontato nelle molteplici valenze che porta in sé, dagli ulivi squassati del ciclo dei «Martiri», degli anni Cinquanta-Sessanta, fino ai fogli della serie «L’uomo e l’albero», dell’ultima stagione. (Ada Masoero)
ROBERTO DE PINTO. IO CHE TI GUARDO NASCOSTO E COMMOSSO
IL VOLTO E L’ALLEGORIA. SCULTURE DI LORENZO BARTOLINI
ALESSANDRO BERGONZONI E BILL VIOLA VITE SOSPESE
PRESERVING THE BRAIN: A CALL TO ACTION
DA ARTURO MARTINI AD ANDY WARHOL. IL NOVECENTO NELLE COLLEZIONI CRÉDIT AGRICOLE
“QUELLO CHE VEDETE NON È NÉ CIBO, NÉ ARTE”
EDMONDO BACCI E LO SPAZIALISMO VENEZIANO
SIMONE FORTI
IL GENIO DI MILANO. CROCEVIA DELLE ARTI DALLA FABBRICA DEL DUOMO AL ’900
FURLA SERIES KELLY AKASHI. CONVERGING FIGURES
MARINELLA SENATORE. ALLIANCE DES CORPS
IL CAVALLO, IL MAZZOCCHIO E IL VOLTO DEL MAESTRO. DISEGNI MILANESI DI LEONARDO DA VINCI E FRANCESCO MELZI
GIOSETTA FIORONI. SPECULUM - GUARDARE, GUARDARSI, ESSER GUARDATA
MARCELLO DUDOVICH UNFINISHED CINEMA 1915-1933
DUBUFFET E L'ART BRUT. L'ARTE DEGLI OUTSIDER
DAVIDE MONTELEONE. PHOTO GRANT DI DELOITTE 2024. CRITICAL MINERALS: GEOGRAPHY OF ENERGY
OLTRE IL RITRATTO. IL RESTAURO VISIBILE DELLA DAMA
MARCELLO MALOBERTI. METAL PANIC
SAODAT ISMAILOVA A SEED UNDER OUR TONGUE
ETTORE SOTTSASS. ARCHITETTURE PAESAGGI ROVINE
Torino
41 mostreIVANA SUNJIC. REBORN – THROUGH INDIA TO MY SOUL
SMALL PAINTINGS. IL PICCOLO FORMATO
TINA MODOTTI. L’OPERA
BEKHBAATAR ENKTHUR. HEARSAY
STEFANIE HEINZE. YOUR MOUTH COME SECOND
MARK MANDERS. SILENT STUDIO
GENTILESCHI E VAN DYCK. DUE CAPOLAVORI DALLA COLLEZIONE CORSINI
MITCH EPSTEIN. AMERICAN NATURE
ANTONIO BIASIUCCI. ARCA
MARIO GIACOMELLI, ANTONIO BIASIUCCI
GRASSO GIUSEPPE GABELLONE E DIEGO PERRONE
MARIA MORGANTI
MARY HEILMANN
DISPLAY DI STEFANO ARIENTI
BERTHE MORISOT. PITTRICE IMPRESSIONISTA
BERTHE MORISOT PITTRICE IMPRESSIONISTA
LUIGI ONTANI. NAPOLEONCENTAURONTANO
RABBIT INHABITS THE MOON. L’ARTE DI NAM JUNE PAIK ALLO SPECCHIO DEL TEMPO
125 VOLTE FIAT
In occasione dell’anniversario dei 125 anni dalla fondazione della Fiat, la Fabbrica Italiana Automobili Torino nata nel 1899, una mostra ne ripercorre la lunga storia, unica nel contesto industriale novecentesco. Attingendo al grandissimo patrimonio visivo prodotto o ispirato dalla Fiat, la mostra ripercorre il legame che ha unito l’azienda automobilistica torinese allo sviluppo culturale, industriale ed economico dell’Italia e racconta il modello di modernità immaginato, progettato e promosso da un’azienda che con la sua intraprendenza ha influenzato una larga parte della storia nazionale. A cura di Giuliano Sergio e realizzata in collaborazione con Centro Storico Fiat e Heritage Hub, il percorso espositivo riunisce otto vetture rappresentative della storia del celebre marchio italiano corredate da una selezione di opere d’arte, bozzetti d’artista e manifesti pubblicitari, documenti d’archivio e materiali grafici, fotografici e audiovisivi che contribuiscono a definire l’immaginario visivo dell’azienda.
MELISSA MCGILL. ERIDANUS: THE RIVER CONSTELLATION
SOGNI. JULIA HAUMONT, GIUSY PIRROTTA, ODONCHIMEG DAVAADORJ, EDI DUBIEN
CLEOPATRA LA DONNA, LA REGINA, IL MITO
I NUOVI MAESTRI DELLA GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
SERIALMANIA. IMMAGINARI NARRATIVI DA TWIN PEAKS A SQUID GAME
MOVIE ICONS OGGETTI DAI SET DI HOLLYWOOD
CYPRIEN GAILLARD. RETINAL RIVALRY
GIOVANNI BALDERI. L’ECO DELL’ANIMA
SERGIO UNIA. IN ASCOLTO
CHANGE! IERI, OGGI E DOMANI, IL PO
LA MERAVIGLIA DELLA SETA E IL PELTRO A TORINO
FINNEGAN SHANNON, RIRKRIT TIRAVANIJA, FÉLIX GONZÁLEZ-TORRES
LA BELLEZZA INCISA. DAL CINQUECENTO AL CONTEMPORANEO
ROMA
31 mostreALIGHIERO E BOETTI. RADDOPPIARE DIMEZZANDO
MAX LIEBERMANN. UN IMPRESSIONISTA DI BERLINO / EIN IMPRESSIONIST AUS BERLIN
POESIA E PITTURA NEL SEICENTO. GIOVAN BATTISTA MARINO E LA MERAVIGLIOSA PASSIONE
L’ESTETICA DELLA DEFORMAZIONE. PROTAGONISTI DELL’ESPRESSIONISMO ITALIANO
IL TEMPO DEL FUTURISMO
GIORGIO DI NOTO. THERE’S PLENTY OF ROOM AT THE BOTTOM
Giorgio Di Noto propone una ricerca innovativa che intreccia fotografia e nanotecnologia, esplorando il rapporto tra luce, materia, visibile e invisibile. L’artista romano, affiancato dalla collaborazione di Carlotta Valente e dal supporto tecnico di Joaquin Paredes, ha sviluppato un’indagine visiva che unisce arte e scienza, con l’obiettivo di svelare nuove connessioni tra il mondo invisibile esplorato dalla nanotecnologia e quello visibile rappresentato attraverso le immagini. Il lavoro si fonda sull’uso della dagherrotipia, il più antico e prezioso procedimento fotografico, che qui viene accostato alle più moderne applicazioni scientifiche. Attraverso questo dialogo tra passato e futuro, Di Noto riflette sui confini della percezione e sulla complessità del reale, portando alla luce un’interazione inedita tra il tangibile e l’intangibile, tra il tecnologico e l’artigianale.
PATRIZIO LANDOLFI. FRAGMENT ACTIONS
ARTISTA ALLA GNAM. EMILIO ISGRÒ PROTAGONISTA 2024
MAÏMOUNA GUERRESI LA CRÉATION DU MONDE
MEMORABILE. IPERMODA
MAXXI BULGARI PRIZE 2024. RICCARDO BENASSI, MONIA BEN HAMOUDA, BINTA DIAW
TIZIANO, LOTTO, CRIVELLI E GUERCINO. CAPOLAVORI DELLA PINACOTECA DI ANCONA
In occasione dell’imminente Giubileo, giungono dalla Pinacoteca Civica «Francesco Podesti» di Ancona sei opere con l’intento di avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana, che proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti con le opere salvate dai bombardamenti da un altro grande protagonista della storia della tutela, Pasquale Rotondi, direttore del Palazzo Ducale di Urbino. Alla «Madonna con il Bambino in gloria, i santi Francesco e Biagio e il donatore Luigi Gozzi», detta la «Pala Gozzi», la prima opera firmata e datata (1520) da Tiziano, nonché la sua prima pala d’altare propriamente detta, sono accostate: la monumentale «Cristo crocefisso, la Vergine e i santi Domenico e Giovanni Evangelista» detta «Pala Cornovi della Vecchia» (1558) sempre di Tiziano, la «Circoncisione di Gesù Bambino» (1430-39 ca) di Olivuccio di Ciccarello; la «Madonna con Bambino» (1480) di Carlo Crivelli; la «Pala dell’Alabarda» (1539 ca) di Lorenzo Lotto e l’«Immacolata Concezione» (1656) di Guercino, in cui la Vergine si staglia su un paesaggio marino il cui modello potrebbe essere la baia di Ancona.
ROMA PITTRICE. ARTISTE AL LAVORO TRA XVI E XIX SECOLO
TONY CRAGG INFINITE FORME E BELLISSIME
FRANCESCO CLEMENTE. ANIMA NOMADE
PIETRO RUFFO. L’ULTIMO MERAVIGLIOSO MINUTO
PENELOPE
La mostra, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, ospitata nelle Uccelliere farnesiane e nel Tempio di Romolo, racconta, attraverso circa cinquanta opere, il mito e la fortuna di Penelope. Suddivisa in nuclei tematici, attraverso dipinti, sculture, rilievi, incunaboli e libri a stampa, la rassegna restituisce i diversi aspetti della figura mitica e della sua fortuna, antica e moderna. Sovente rappresentata accanto al telaio, così la vediamo in mostra, ad esempio, sul celebre skyphos (coppa) del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi. All’interno del percorso espositivo, è anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro della sua produzione le materie tessili, in collaborazione con l’Archivio e la Fondazione Maria Lai. In occasione della mostra il Parco archeologico del Colosseo promuove il programma di incontri «Esistere come Donna. Dialoghi e lezioni su donne, artiste, battaglie e archetipi femminili» ideato e realizzato da Electa con Fondazione Fondamenta e con Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni. Gli incontri si terranno nel Foro Romano presso la Curia Iulia, tra settembre e dicembre. [Arianna Antoniutti]
ALIGHIERO BOETTI. CABINET DE CURIOSITÉ
FIRENZE
16 mostreTEATRO DELLE RELAZIONI
La mostra prevede anche, dal 28 al 30 novembre, negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi, tre giorni di performance, rinnovando il partenariato di ormai quattro anni con la Fondazione Palazzo Strozzi (catalogo Kunstverein publishing Milano). Il titolo della mostra, coordinata da Daria Filardo (Ied Firenze) e Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi), con il contributo curatoriale della classe del Master in Curatorial Practice 2023-24 di Ied e realizzata con la Fondazione Hillary Merkys Recordati, rimanda alla riflessione compiuta tramite disegno, scultura, performance, suono e pratiche partecipative sul valore delle relazioni nel nostro presente. Le opere dei sette artisti, Annamaria Ajmone, Agnese Banti, Aleksandar Duravcevic, Sara Leghissa, Franco Menicagli, Scuola di Santa Rosa (Francesco Lauretta e Luigi Presicce) e il collettivo milanese Wurmkos, sono realizzate per questa iniziativa e si articolano intorno a tre esortazioni/invito: «ricorda» (in quanto conoscenza di storia di relazioni di popoli), «immagina» (un’utopia del futuro che si vorrebbe realizzabile), «non dormire» come invito alla partecipazione attiva. (Laura Lombardi)
NON SOLO TERRACOTTA. OPERE DI NANNI VALENTINI
NUOVA GENERAZIONE. SGUARDI CONTEMPORANEI SUGLI ARCHIVI ALINARI
CHAMBRES. II EDIZIONE
Il progetto, voluto dalla direttrice Irene Vezzosi, espone sculture, dipinti, fotografie, video e installazioni di giovani artisti, scelti dai curatori Pantani-Surace e Paolo Parisi (a loro volta artisti e docenti di Accademia). Maura Bazzi affronta la questione della violenza globale contrapponendola alla pace interiore, Marcela Castañeda Florián esplora il legame indissolubile tra l’abitare e la sopravvivenza umana nei pensieri, Giovanni Ceruti ritrae parole «sbagliate» che sfuggono alla logica adulta, Pietro Desirò congela il tempo catturando frammenti di natura, Marta Fumanti si rivolge al fragile equilibrio tra natura e artificio umano, Yasmine Kachni indaga il delicato confine tra presenza e assenza, Ramona Marano sfida la linea di confine tra realtà e immaginazione, Gianluca Garu Paionni affronta il concetto di cura tramite immagini riferite ai temi del cambiamento climatico e delle relazioni personali. Entro fine 2024 sarà pubblicato il bando rivolto ai giovani di tutte le accademie per realizzare un’opera destinata alla parete esterna sul viale, contigua alla facciata dell’albergo. (Laura Lombardi)
170.000 ANNI FA A POGGETTI VECCHI. I NEANDERTHAL E LA SFIDA DEL CLIMA
IL TESORO DI TERRASANTA AL MUSEO MARINI. LA BELLEZZA DEL SACRO: L’ALTARE DEI MEDICI E I DONI DEI RE
LA BELLEZZA DEL SACRO. L’ALTARE DEI MEDICI E I DONI DEI RE
IL TESORO DI TERRASANTA AL MUSEO MARINO MARINI. LA BELLEZZA DEL SACRO: L’ALTARE DEI MEDICI E I DONI DEI RE
RETROSCENA – STORIE DI RESISTENZA E DISSIDENZA NELLA COLLEZIONE DELLA RAGIONE
FELICE CARENA. VIVERE NELLA PITTURA
HELEN FRANKENTHALER. DIPINGERE SENZA REGOLE
OLTRECITTÀ. UTOPIE E REALTÀ. DA LE CORBUSIER A GERHARD RICHTER
BOLOGNA
15 mostreFILIPPO DE PISIS. NASCITA DI UN QUADRO
A partire da un paesaggio di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 - Milano, 1956) appartenente alla propria raccolta permanente, CUBO-Museo d’impresa del Gruppo Unipol ha organizzato la rassegna curata da Ilaria Bignotti e Maddalena Tibertelli de Pisis in collaborazione con l’«Associazione per Filippo de Pisis, archivio e centro di ricerca» di Milano e impostata sul raffronto tra una quindicina di opere del raffinato pittore e letterato e brani tratti dai suoi numerosi scritti. Intorno al paesaggio Unipol del 1926, nel quale un uomo medita sulla propria dimensione rispetto alla possenza della Natura, viene ricostruita, sia visualmente sia dal punto di vista letterario, la poetica del maestro ferrarese incentrata sullo stretto connubio esistente tra l’uomo, l’ambiente naturale, il sensibile. La mostra propone anche un’analisi del lato intimo e più inquieto della pittura di Luigi Filippo Tibertelli, ponendo l’attenzione in particolare su oggetti (chincaglierie da rigattiere, pesci del mercato, cappotti sdruciti, guanti abbandonati) considerati elementi spia della sua interiorità. (Stefano Luppi)
TRAMANDO. LE ACQUISIZIONI DI FRANCESCO ARCANGELI PER LA GALLERIA D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA
LE ACQUISIZIONI DI ARCANGELI PER LA GALLERIA COMUNALE D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
VERA LUTTER SPECTACULAR UN’ESPLORAZIONE DELLA LUCE
NINO MIGLIORI, I MIEI GIOIELLI
L’arte e la beneficenza, un binomio diffusissimo che nel caso di Nino Migliori (Bologna, 1926) si palesa attraverso gioielli poco conosciuti, realizzati dal fotografo quasi centenario negli anni Settanta e Ottanta, esposti in occasione di «do ut do», biennale di arte, architettura e design nata a Bologna nel 2012 da Alessandra D’Innocenzo per sostenere le attività della Fondazione hospice MT. Chiantore Seràgnoli. La mostra, a cura di Lorenzo Balbi in collaborazione con la Fondazione Migliori, è composta da una serie di teche disegnate dall’architetto Mario Cucinella (Palermo, 1960) in cui viene ordinata la collezione di gioielli insieme a cinque lightbox e altrettante fotografie che Migliori ha realizzato per l’occasione. A ciò si aggiunge un’ulteriore serie limitata di riproduzioni d’autore firmata dalla gioielleria bolognese «Giulio Veronesi» e legata ai gioielli dell’autore medesimo. I fondi raccolti con l’assegnazione delle opere citate serviranno a finanziare l’hospice. Per la mostra sarà realizzato un catalogo presentato ad ArteFiera 2025 (7-9 febbraio 2025), un cortometraggio diretto da Alessandro Amante. (Stefano Luppi)
L'ALBUM INEDITO DI GIACOMO SAVINI. LA PITTURA DI PAESAGGIO AL MUSEO DAVIA BARGELLINI
La mostra dossier, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Chia con Ilaria Negretti, analizza l’opera del poco noto bolognese Giacomo Savini (1768-1842), artista dalla produzione feconda soprattutto nell’ambito dei quadri da cavalletto, ai quali affiancò un’intensa attività di decoratore di interni in città e in campagna. La rassegna prende l’abbrivio dalla ricerca di Ilaria Chia su una cartella di 141 disegni di paesaggio conservata nell’archivio della Fondazione Opera Pia Davia Bargellini e finora nota solo in ambito ristretto. È esposta una selezione di 22 vedute a penna acquerellata, dedicato alla campagna bolognese, a giardini con monumenti e a scene teatrali. Il percorso include una decina di dipinti di Savini, dedicati anch’essi a interni e paesaggi, e piccole lastre di zinco e ottone con i medesimi soggetti. Sono esposti anche una serie di paesaggi di Vincenzo Martinelli (1737-1807), maestro di Savini, e alcuni oli del marchese Giuseppe Davia (1804-76), appassionato collezionista e paesaggista dilettante, ultimo discendente dell’illustra famiglia senatoria e fondatore dell’Opera Pia Davia Bargellini. (Stefano Luppi)
PROSPETTIVE D'ORIENTE LA DONAZIONE NORMAN JONES AL MUSEO CIVICO MEDIEVALE
TRAMANDO TRE ITINERARI FRA PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA, MUSEO MORANDI E MAMBO - MUSEO D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA NEL SEGNO DI FRANCESCO ARCANGELI
LA FAVOLA DI ATALANTA. GUIDO RENI E I POETI
Venezia
15 mostreARTE LAGUNA PRIZE
È la mostra dei finalisti della 18ma e 19ma edizione di Arte Laguna Prize, premio nato nel 2006 per valorizzare gli autori emergenti di tutto il mondo. La mostra, a cura di Giulia Colletti e Chiara Canali, raccoglie 240 artisti e altrettante opere, provenienti da 80 Paesi e scelte, tra oltre 20mila inviate, da due giurie: per la 18ma edizione composta da Laura Barreca, Giulia Colletti, Krist Gruijthuijsen, Gonzalo Herrero Delicado, David Max Horowitz, Lu Peng, e per la 19ma da Chris Bayley, Luca Borriello, Claudia Segura Campins, Chiara Canali, Hyunjin Kim e Abdullah Saleh Yaseen Ali. Dieci le categorie: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, videoarte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon, Land art, Urban art e Street art, art design. Molto presenti i temi della sostenibilità, in particolare nel contesto della laguna. I due premi principali da 10mila euro, oltre ai 40 premi speciali previsti, sono stati assegnati a Esther López Navarro (Spagna, 1999) per la 18ma edizione con l’opera «Hello, My name is Blue» (2023) e a Tanda Francis (Usa, 1977) per la 19ma edizione con l’opera «Rockit Black». (Camilla Bertoni)
ROBERTO MATTA 1911-2002
MARCOLINO GANDINI POESIA DEL COLORE
LORIS CECCHINI. LEAPS, GAPS AND OVERLAPPING DIAGRAMS
UNA PASSIONE DISCRETA. LA COLLEZIONE PAOLO GALLI
LIAO WEN. BY DEVOURING IT, I LEARN ABOUT THE WORLD
ALESSANDRO CARDINALE. NÜSHU - WRITING THE VOID
BIENNALE DEL MERLETTO 2024
JULIE MEHRETU. ENSEMBLE
NAPOLI
9 mostreARTEMISIA GENTILESCHI. UN GRANDE RITORNO A NAPOLI DOPO 400 ANNI
ANDY WARHOL. TRIPLE ELVIS
SIR WILLIAM E LADY HAMILTON
DOCUMENTARE GLI SCAVI: POMPEI NELLE IMPRESE EDITORIALI DEL REGNO 1740–1850
GIULIA PISCITELLI. UNA NUVOLA COME TAPPETO
Dal 26 ottobre 2024 al 25 gennaio 2025 tre diversi gruppi di opere attraverseranno il percorso espositivo del Museo del Tesoro di San Gennaro in occasione della mostra di Giulia Piscitelli (Napoli 1965) «Una Nuvola Come Tappeto». Dalla Real Cappella alla Sacrestia, fino agli ambienti che custodiscono il prezioso tesoro del Santo Patrono, le opere di Piscitelli, «sospese tra disincanto e istinto di rinnovamento, tra sacro e volgare, tra consumo e preservazione, scuotono la nostra pigrizia di spettatori: ci rammentano la cieca persistenza delle cose e l’illusione della durata», dichiara in catalogo Stefano Chiodi. Numerose sono le implicazioni politiche e sociali a cui rinviano le opere dell’artista napoletana, esprimendo aderenza a un momento storico scandito da scontri tra popoli, culture e religioni. Conclude la mostra «Naso» (1997-2024), un omaggio al Santo, offerto come una sorta di ex voto: un naso in gesso dorato, che riprende, ingigantendolo, quello dell’artista dopo un incidente, rievoca anche una leggenda legata a un busto in marmo del Santo custodito nel Convento dei Cappuccini a Pozzuoli. Olga Scotto di Vettimo
GIUSEPPE PIROZZI. L’ATELIER DELLO SCULTORE
La mostra antologica di Giuseppe Pirozzi presenta circa 80 opere, prevalentemente sculture tra cui bronzi, gessi, terrecotte e preziose sculture-gioiello in argento fuso a cera persa, nonché un certo numero di grafiche, realizzate dal 1954 al 2024. Provenienti dall’atelier dell’artista e da varie collezioni museali e private, le opere selezionate rappresentano un percorso antologico completo che evidenzia l’evoluzione delle tecniche, delle forme e dei linguaggi utilizzati. In occasione della mostra vengono inoltre donate dall’artista, e acquisite alla collezione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, sette opere tra cui una grande scultura in bronzo che sarà installata en plein air in prossimità del Cellaio, edificio storico situato all’interno del Museo. Organizzata nell’anno in cui Giuseppe Pirozzi ha compiuto il suo novantesimo compleanno, la mostra è realizzata in stretta collaborazione con l’artista e con il contributo di sua figlia, Francesca Pirozzi. (Carla Cerutti)
L’OSPITE FRANCESE. GUSTAVE COURBET. LES DEMOISELLES DES BORDS DE LA SEINE (ÉTÉ)
L’esposizione del dipinto «Les demoiselles des bords de la Seine (été)» di Gustave Courbet, proveniente dal Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, dà avvio a un format, ideato dal direttore Eike Schmidt, che prevede la periodica presenza di un «ospite» da musei internazionali. La tela venne esposta al Salon di Parigi del 1857 suscitando grande scalpore per la posa scomposta delle due giovani distese sull’erba, mollemente abbandonate alla calura estiva. L’artista francese fu punto di riferimento per molti pittori napoletani che soggiornarono a Parigi, attratti dal suo Realismo. Oltre ad Altamura, Domenico Morelli, i fratelli Palizzi, Netti e Antonio Mancini, in particolare Michele Cammarano manifestò interesse per Courbet. Ricordando la visita all’atelier del francese, lo descrisse come «un ardito pittore, ribelle a tutte le precedenti scuole… sputava in faccia agli accademici», e delle opere viste al Salon del 1870 ammirò «l’esecuzione pittorica raggiunta come di consueto non col pennello, ma con la lametta» e i nudi dalla «carne con franca interpretazione, fresco il colorito, raggiante la limpidezza della luce». (Olga Scotto di Vettimo)
AREZZO
8 mostreCOSTRUIRE UN’IMMAGINE DI SÉ” GIORGIO VASARI ATTRAVERSO LE SUE CARTE
TORNEI DI TOSCANA. LA GIOSTRA DEL SARACINO, IL PALIO DELLA BALESTRA E IL GIOCO DEL PONTE
HONORATA E GRATIOSA. L'ARS EDIFICATORIA DI GIORGIO VASARI E LA SUA IMPRESA PIÙ MIRABILE NELLA CITTÀ DI AREZZO
Curata da Francesca Chieli, la mostra illustra l’opera di Vasari architetto indagandone una delle più significative realizzazioni aretine, la Loggia di Piazza Grande, nell’ambito del programma «Arezzo. La città di Vasari» per i 450 anni dalla morte del maestro. L’allestimento valorizza il repertorio cartaceo della Fraternita con particolare riguardo alla costruzione delle Logge cinquecentesche. Dalla tavola con San Rocco di Bartolomeo della Gatta (1479), che documenta la piazza prima dell’intervento vasariano, ai documenti sulla genesi dell’opera; dal modellino ligneo delle logge commissionato a Vasari all’assenso del Granduca Cosimo I, fino alla settecentesca «Veduta di Piazza Grande» attribuita a Cristoforo di Donato Conti, la mostra presenta anche documenti come l’atto di battesimo e la copia del testamento rogato il 25 maggio 1568 presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze. Esposto inoltre il «Ritratto di Giorgio Vasari» di Pietro Ermini, le effigi dei mecenati che contribuirono alla realizzazione delle Logge e documenti relativi all’idea vasariana di condurre l’acqua in Piazza Grande, che impegnerà la Fraternita nell’impresa dell’acquedotto. (Elena Franzoia)
VASARI. IL TEATRO DELLE VIRTÙ
I VASARI “VASAI” E LA PRODUZIONE CERAMICA ARETINA DI ETÀ ANTICA
SI È MANGIATO ALTRO CHE PANE E MESSER GIORGIO. FORTUNA CRITICA E NUOVE RICERCHE SULLO STENDARDO DEI PEDUCCI
GIORGIO VASARI. IL TEATRO DELLE VIRTÙ
ALCUNA COSA FUOR DELL’USO COMUNE. IL CONVITO PER LE NOZZE DI ESTER E ASSUERO DI GIORGIO VASARI
Nell’ambito del programma Arezzo. La città di Vasari, che celebra i 450 anni dalla morte dell’illustre artista e storico dell’arte, la mostra curata da Luisa Berretti ne approfondisce il monumentale dipinto a olio su tavola (cm.289x745), commissionato nel luglio 1548 da don Giovanni Benedetto da Mantova, abate del Monastero delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo, raffigurante il terzo dei quattro conviti narrati nel Libro di Ester. A corredo dell’opera sono esposti disegni preparatori, documenti, oggetti d’arte e le riflettografie eseguite nel 1993. Per dimensioni, qualità e quantità delle figure il Convito può essere considerato la più importante opera su tavola di Vasari ed è ritenuta completamente autografa, visto che egli stesso narra, nelle Vite, di averlo realizzato in 42 giorni per il “dottissimo” amico abate in cambio di soli 128 scudi d’oro. Il soggetto allude al sacramento dell’Eucarestia e alla scelta da parte di Gesù della Ecclesia in contrapposizione alla Sinagoga. L’eroina biblica Ester, che intercede presso il re persiano Assuero per salvare il popolo ebraico, viene letta come prefigurazione della Vergine Maria salvatrice dell’umanità. Elena Franzoia
BRESCIA
8 mostreBRUNO ROMEDA. LE GEOMETRIE DELLA MATERIA
IL RINASCIMENTO A BRESCIA. MORETTO, ROMANINO, SAVOLDO. 1512-1552
LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE AL NORD
MARTIN MUNKACSI. THINK WHILE YOU SHOOT
PRIMA. CHE IO POSSA ANDARE OLTRE
GENOVA
7 mostreNELLE STANZE DELL’ARTE. ITINERARIO TRA CAPOLAVORI DI UNA RACCOLTA GENOVESE
NON SOLO UN BACIO S'IL VOUS PLAÎT. LA POESIA FOTOGRAFICA DI DOISNEAU
LISETTA CARMI MOLTO VICINO, INCREDIBILMENTE LONTANO