IL CALENDARIO DELLE MOSTRE
L’agenda sempre aggiornata delle mostre e degli eventi di tutto il mondo dell’arte
MILANO
43 mostreCHRISTOPH RADL
MULTIPLO BAJ. OPERE DALLA RACCOLTA BERTARELLI
VISION IN MOVIMENTO FUTURISMO GRAFFITISMO E STREET ART
OLTRE IL GIARDINO. LA NATURA NELL'OPERA DI FRANCESCO SOMAINI,
Dopo aver affrontato il versante della scultura sacra di Francesco Somaini (1926-2005), la Fondazione a lui intitolata ne indaga ora il «lato green». In mostra (ingresso gratuito, solo su prenotazione: fondazione.somaini@gmail.com, catalogo Electa) una cinquantina di opere realizzate tra il 1935 e il 2005: disegni, sculture, progetti di riqualificazione urbana, interventi per l’architettura, installazioni e fotomontaggi, che documentano la sua riflessione sulla natura, condotta nello studio immerso nel verde, partendo dai primi lavori e passando attraverso le originali soluzioni ideate negli anni del Concretismo e dell’Informale, l’indagine sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano, fino all’ultima stagione, segnata dalla ripresa del mito. Lungamente al centro della sua poetica è l’albero, affrontato nelle molteplici valenze che porta in sé, dagli ulivi squassati del ciclo dei «Martiri», degli anni Cinquanta-Sessanta, fino ai fogli della serie «L’uomo e l’albero», dell’ultima stagione. (Ada Masoero)
AUGUSTAS SERAPINAS. WOODEN TRAVEL
LONELY ARE ALL BRIDGES. BIRGIT JÜRGENSSEN E CINZIA RUGGERI
PRESERVING THE BRAIN: A CALL TO ACTION
A KIND OF LANGUAGE: STORYBOARDS AND OTHER RENDERINGS FOR CINEMA
A KIND OF LANGUAGE: STORYBOARDS AND OTHER RENDERINGS FOR CINEMA
“QUELLO CHE VEDETE NON È NÉ CIBO, NÉ ARTE”
SILVIA BÄCHLI. LINES ARE TELLING STORIES
IL GENIO DI MILANO. CROCEVIA DELLE ARTI DALLA FABBRICA DEL DUOMO AL ’900
PATRIZIO DI MASSIMP. AMICI, NEMICI, LETTI E MARITI (FRIENDS, FOES, BEDS AND BEAUS)
REFIK ANADO. RENAISSANCE DREAMS – CAPITOLO I: PITTURA
LA GRANDE BRERA. UNA COMUNITÀ DI ARTI E SCIENZE
MARIO CEROLI. LA FORZA DI SOGNARE ANCORA
MARINELLA SENATORE. ALLIANCE DES CORPS
MARCELLO DUDOVICH UNFINISHED CINEMA 1915-1933
TAREK ATOUI IMPROVISATION IN 10 DAYS
BENEDETTA CASAGRANDE. ALL THINGS LAID DORMANT
ETTORE SOTTSASS. ARCHITETTURE PAESAGGI ROVINE
ROMA
36 mostreALIGHIERO E BOETTI. RADDOPPIARE DIMEZZANDO
YAN PEI-MING. OLTRE IL MURO - REGINA COELI, ROMA
GIOVANNI TERMINI. LA PROMESSA DEL VUOTO
CHIARA LECCA. DALL’UOVO ALLA DEA NELLE STANZE SEGRETE DORIA PAMPHILJ
MOSTRA NAZIONALE CINESE DI ARTE CONTEMPORANEA
IL TEMPO DEL FUTURISMO
IL TEMPO DEL FUTURISMO
NINFA E MUSA. UN SECOLO DEL FEMMINILE NELL’ARTE
ACQUISIZIONI. DA PARMIGIANINO A KENTRIDGE
MARTÍN CHIRINO. LO SCULTORE DEL FERRO
GIANNI POLITI. ROVINE E RIVELAZIONI
THE LARGE GLASS
GUIDO GUIDI. COL TEMPO, 1956-2024
MEMORABILE. IPERMODA
MAXXI BULGARI PRIZE 2024. RICCARDO BENASSI, MONIA BEN HAMOUDA, BINTA DIAW
I FARNESE NELLA ROMA DEL CINQUECENTO. ORIGINI E FORTUNA DI UNA COLLEZIONE
TIZIANO, LOTTO, CRIVELLI E GUERCINO. CAPOLAVORI DELLA PINACOTECA DI ANCONA
In occasione dell’imminente Giubileo, giungono dalla Pinacoteca Civica «Francesco Podesti» di Ancona sei opere con l’intento di avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana, che proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti con le opere salvate dai bombardamenti da un altro grande protagonista della storia della tutela, Pasquale Rotondi, direttore del Palazzo Ducale di Urbino. Alla «Madonna con il Bambino in gloria, i santi Francesco e Biagio e il donatore Luigi Gozzi», detta la «Pala Gozzi», la prima opera firmata e datata (1520) da Tiziano, nonché la sua prima pala d’altare propriamente detta, sono accostate: la monumentale «Cristo crocefisso, la Vergine e i santi Domenico e Giovanni Evangelista» detta «Pala Cornovi della Vecchia» (1558) sempre di Tiziano, la «Circoncisione di Gesù Bambino» (1430-39 ca) di Olivuccio di Ciccarello; la «Madonna con Bambino» (1480) di Carlo Crivelli; la «Pala dell’Alabarda» (1539 ca) di Lorenzo Lotto e l’«Immacolata Concezione» (1656) di Guercino, in cui la Vergine si staglia su un paesaggio marino il cui modello potrebbe essere la baia di Ancona.
ROMA PITTRICE. ARTISTE AL LAVORO TRA XVI E XIX SECOLO
TITINA MASELLI
VASI GRECI PER PRINCIPI DAUNI
MITI GRECI PER PRINCIPI DAUNI
TONY CRAGG INFINITE FORME E BELLISSIME
SAN FRANCESCO TRA CIMABUE E PERUGINO
La mostra si apre in concomitanza con la chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco (2024) e l’inizio dell’Anno giubilare (2025) e con l’ottavo centenario del Cantico delle Creature (2025). Sono esposti la Chartula, una pergamena tra le più importanti reliquie del santo, un frammento autografo di San Francesco (1224), in prestito dal Sacro Convento di Assisi, e l’effigie del Santo dipinta da Cimabue che arriva dal Museo della Porziuncola. Il percorso prosegue con opere di Perugino, Benozzo Gozzoli, Taddeo di Bartolo e Niccolò di Liberatore, per restituire l’evoluzione dell’immagine del Santo in parallelo all’affermazione del culto francescano. Il progetto scientifico e l’organizzazione sono curati dal Ministero della Cultura, in particolare da Costantino D’Orazio (direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Nazionali Umbria) e da Veruska Picchiarelli (responsabile del Dipartimento di Arte medioevale e della prima età moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria) in collaborazione con la Pinacoteca di Terni e con il contributo della Fondazione Perugia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
FRANCESCO CLEMENTE. ANIMA NOMADE
GIANFRANCO BARUCHELLO. MONDI IMPOSSIBILI
Torino
31 mostreHENRI CARTIER-BRESSON E L’ITALIA
STEFANIE HEINZE. YOUR MOUTH COME SECOND
MARK MANDERS. SILENT STUDIO
MITCH EPSTEIN. AMERICAN NATURE
GRASSO GIUSEPPE GABELLONE E DIEGO PERRONE
MARIA MORGANTI
MARY HEILMANN
DISPLAY DI STEFANO ARIENTI
BERTHE MORISOT. PITTRICE IMPRESSIONISTA
BERTHE MORISOT PITTRICE IMPRESSIONISTA
LUIGI ONTANI. NAPOLEONCENTAURONTANO
HANAURI. IL GIAPPONE DEI VENDITORI DI FIORI ATTRAVERSO LO SGUARDO DI LINDA FREGNI NAGLE
RABBIT INHABITS THE MOON. L’ARTE DI NAM JUNE PAIK ALLO SPECCHIO DEL TEMPO
125 VOLTE FIAT
In occasione dell’anniversario dei 125 anni dalla fondazione della Fiat, la Fabbrica Italiana Automobili Torino nata nel 1899, una mostra ne ripercorre la lunga storia, unica nel contesto industriale novecentesco. Attingendo al grandissimo patrimonio visivo prodotto o ispirato dalla Fiat, la mostra ripercorre il legame che ha unito l’azienda automobilistica torinese allo sviluppo culturale, industriale ed economico dell’Italia e racconta il modello di modernità immaginato, progettato e promosso da un’azienda che con la sua intraprendenza ha influenzato una larga parte della storia nazionale. A cura di Giuliano Sergio e realizzata in collaborazione con Centro Storico Fiat e Heritage Hub, il percorso espositivo riunisce otto vetture rappresentative della storia del celebre marchio italiano corredate da una selezione di opere d’arte, bozzetti d’artista e manifesti pubblicitari, documenti d’archivio e materiali grafici, fotografici e audiovisivi che contribuiscono a definire l’immaginario visivo dell’azienda.
CLEOPATRA LA DONNA, LA REGINA, IL MITO
I NUOVI MAESTRI DELLA GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
SERIALMANIA. IMMAGINARI NARRATIVI DA TWIN PEAKS A SQUID GAME
AMAZING 80 (E PIÙ) ANNI DI SUPEREROI MARVEL
VISITATE L’ITALIA! PROMOZIONE E PUBBLICITÀ TURISTICA 1900-1950
GIRO DI POSTA PRIMO LEVI, LE GERMANIE, L’EUROPA
LA BELLEZZA INCISA. DAL CINQUECENTO AL CONTEMPORANEO
BOLOGNA
16 mostreLUISA GARDINI. LA STESSA VOCE MA NON LO STESSO CANTO
FLAVIO FAVELLI. NUOVA MIXAGE UP
ELISABETH SCHERFFIG. OBSERVATORIUM
FACILE IRONIA. L’IRONIA NELL’ARTE ITALIANA TRA XX E XXI SECOLO
FACILE IRONIA. L’IRONIA NELL’ARTE ITALIANA TRA XX E XXI SECOLO
L'ALBUM INEDITO DI GIACOMO SAVINI. LA PITTURA DI PAESAGGIO AL MUSEO DAVIA BARGELLINI
La mostra dossier, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Chia con Ilaria Negretti, analizza l’opera del poco noto bolognese Giacomo Savini (1768-1842), artista dalla produzione feconda soprattutto nell’ambito dei quadri da cavalletto, ai quali affiancò un’intensa attività di decoratore di interni in città e in campagna. La rassegna prende l’abbrivio dalla ricerca di Ilaria Chia su una cartella di 141 disegni di paesaggio conservata nell’archivio della Fondazione Opera Pia Davia Bargellini e finora nota solo in ambito ristretto. È esposta una selezione di 22 vedute a penna acquerellata, dedicato alla campagna bolognese, a giardini con monumenti e a scene teatrali. Il percorso include una decina di dipinti di Savini, dedicati anch’essi a interni e paesaggi, e piccole lastre di zinco e ottone con i medesimi soggetti. Sono esposti anche una serie di paesaggi di Vincenzo Martinelli (1737-1807), maestro di Savini, e alcuni oli del marchese Giuseppe Davia (1804-76), appassionato collezionista e paesaggista dilettante, ultimo discendente dell’illustra famiglia senatoria e fondatore dell’Opera Pia Davia Bargellini. (Stefano Luppi)
PROSPETTIVE D'ORIENTE LA DONAZIONE NORMAN JONES AL MUSEO CIVICO MEDIEVALE
ALESSANDRO ROMA. VESTIRSI PAESAGGIO
URS LÜTHI- PER BARCLAY. SMALL MONUMENTS AND ARCHISCULPTURE
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI. LA COLLEZIONE STAME-LANTERI
VERONA
10 mostreFORTUNATO DEPERO. SETE DI FUTURISMO, FAME D’AMERICA
MARIO MERZ. IL NUMERO È UN ANIMALE VIVENTE
SAMUELE DRAGO. SULLE TRACCE DI ORFEO
ARTHUR DUFF - STICKY FICTIONS. AND THINGS UNSTUCK
EMIL LUKAS - LA LENTE NARRATIVA E IL BORDO INFINITO DEL COLORE
ANDREA FOGLI FIGURE SENZA NOME (A/R) 1987 - 2024
NAPOLI
9 mostreDIDIER BARRA E L’IMMAGINE DI NAPOLI NEL PRIMO SEICENTO
MORELLI E VONWILLER: IL MAESTRO E IL MECENATE
GIULIA PISCITELLI. UNA NUVOLA COME TAPPETO
Dal 26 ottobre 2024 al 25 gennaio 2025 tre diversi gruppi di opere attraverseranno il percorso espositivo del Museo del Tesoro di San Gennaro in occasione della mostra di Giulia Piscitelli (Napoli 1965) «Una Nuvola Come Tappeto». Dalla Real Cappella alla Sacrestia, fino agli ambienti che custodiscono il prezioso tesoro del Santo Patrono, le opere di Piscitelli, «sospese tra disincanto e istinto di rinnovamento, tra sacro e volgare, tra consumo e preservazione, scuotono la nostra pigrizia di spettatori: ci rammentano la cieca persistenza delle cose e l’illusione della durata», dichiara in catalogo Stefano Chiodi. Numerose sono le implicazioni politiche e sociali a cui rinviano le opere dell’artista napoletana, esprimendo aderenza a un momento storico scandito da scontri tra popoli, culture e religioni. Conclude la mostra «Naso» (1997-2024), un omaggio al Santo, offerto come una sorta di ex voto: un naso in gesso dorato, che riprende, ingigantendolo, quello dell’artista dopo un incidente, rievoca anche una leggenda legata a un busto in marmo del Santo custodito nel Convento dei Cappuccini a Pozzuoli. Olga Scotto di Vettimo
L’OSPITE FRANCESE. GUSTAVE COURBET. LES DEMOISELLES DES BORDS DE LA SEINE (ÉTÉ)
L’esposizione del dipinto «Les demoiselles des bords de la Seine (été)» di Gustave Courbet, proveniente dal Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, dà avvio a un format, ideato dal direttore Eike Schmidt, che prevede la periodica presenza di un «ospite» da musei internazionali. La tela venne esposta al Salon di Parigi del 1857 suscitando grande scalpore per la posa scomposta delle due giovani distese sull’erba, mollemente abbandonate alla calura estiva. L’artista francese fu punto di riferimento per molti pittori napoletani che soggiornarono a Parigi, attratti dal suo Realismo. Oltre ad Altamura, Domenico Morelli, i fratelli Palizzi, Netti e Antonio Mancini, in particolare Michele Cammarano manifestò interesse per Courbet. Ricordando la visita all’atelier del francese, lo descrisse come «un ardito pittore, ribelle a tutte le precedenti scuole… sputava in faccia agli accademici», e delle opere viste al Salon del 1870 ammirò «l’esecuzione pittorica raggiunta come di consueto non col pennello, ma con la lametta» e i nudi dalla «carne con franca interpretazione, fresco il colorito, raggiante la limpidezza della luce». (Olga Scotto di Vettimo)
ARTE DELLA CINA E DEL SUD-EST ASIATICO A NAPOLI. LA COLLEZIONE RINALDI
Venezia
8 mostreROBERTO MATTA 1911-2002
MARCOLINO GANDINI POESIA DEL COLORE
LORIS CECCHINI. LEAPS, GAPS AND OVERLAPPING DIAGRAMS
A CABINET OF WONDERS. A CELEBRATION OF ART IN NATURE
LUCA VANELLO. PISTILS EMBEDDED UNDER NAILS. ALLOWING ONESELF TO BE ACCOMPANIED, NUDE SCENT REASSURES
BRESCIA
7 mostreGIORGIO CIAM. PITTURA, SCULTURA, STRATIFICAZIONI
BRUNO ROMEDA. LE GEOMETRIE DELLA MATERIA
LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE AL NORD
MARTIN MUNKACSI. THINK WHILE YOU SHOOT
LA BELLE ÉPOQUE. L’ARTE NELLA PARIGI DI BOLDINI E DE NITTIS
FIRENZE
7 mostreLA CROCE CHE FIORISCE E LE STIMMATE DI FRANCESCO. UN PERCORSO FRA TESTI E IMMAGINI A SANTA CROCE
CHAMBRES. II EDIZIONE
Il progetto, voluto dalla direttrice Irene Vezzosi, espone sculture, dipinti, fotografie, video e installazioni di giovani artisti, scelti dai curatori Pantani-Surace e Paolo Parisi (a loro volta artisti e docenti di Accademia). Maura Bazzi affronta la questione della violenza globale contrapponendola alla pace interiore, Marcela Castañeda Florián esplora il legame indissolubile tra l’abitare e la sopravvivenza umana nei pensieri, Giovanni Ceruti ritrae parole «sbagliate» che sfuggono alla logica adulta, Pietro Desirò congela il tempo catturando frammenti di natura, Marta Fumanti si rivolge al fragile equilibrio tra natura e artificio umano, Yasmine Kachni indaga il delicato confine tra presenza e assenza, Ramona Marano sfida la linea di confine tra realtà e immaginazione, Gianluca Garu Paionni affronta il concetto di cura tramite immagini riferite ai temi del cambiamento climatico e delle relazioni personali. Entro fine 2024 sarà pubblicato il bando rivolto ai giovani di tutte le accademie per realizzare un’opera destinata alla parete esterna sul viale, contigua alla facciata dell’albergo. (Laura Lombardi)
VISIONI DI MITI E RITI ETRUSCHI A FIRENZE
Curata dal direttore del MAF Daniele F. Maras nella sala del Sarcofago delle Amazzoni, la mostra espone le quattro lastre dipinte con scene mitologiche e rituali, datate alla fine del VI secolo a.C. e recuperate a Cerveteri nel 2019 dalla Guardia di Finanza, già protagoniste nei mesi scorsi di una breve mostra a Vetulonia. “Grazie a iniziative come questa” afferma l’etruscologo, “si porta a compimento il ciclo della tutela, dalla protezione, alla conservazione, fino alla valorizzazione”. Alle quattro opere si aggiunge il Viaggiatore etrusco, di recente acquisizione e anch’esso restaurato da Antonio Giglio. Si tratta di un altro frammento pittorico, di squisita fattura, che rappresenta il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura, forse costume di scena di un attore intento a rappresentare Edipo. Ritrovato a Cerveteri in epoca ignota, il frammento è rimasto in collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato in un’asta newyorchese dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’esplicito intento di donarlo allo Stato attraverso la Soprintendenza per Viterbo e l’Etruria Meridionale. Elena Franzoia
RETROSCENA – STORIE DI RESISTENZA E DISSIDENZA NELLA COLLEZIONE DELLA RAGIONE
SALA GRANDE: GIORGIO VASARI PER COSIMO I DE’ MEDICI
GENOVA
5 mostreIL GIAPPONE ANTICO. L’ALBA DEL SOL LEVANTE
LISETTA CARMI MOLTO VICINO, INCREDIBILMENTE LONTANO